La nostra risposta all’articolo di Uomini Liberi:
Vado Ligure, il miracolo dell’autoparco: il cemento batte il fuoco, l’acqua e la legge (con voto unanimi)
- Premessa
Caro Uomini Liberi, fai bene a pubblicare notizie con titoli che fanno rumore, è il tuo compito.
Fai meno bene a dar voce a chi non si firma: dal tono dell’articolo presumiamo di conoscere l’autore, un soggetto serio e preparato, da sempre impegnato come Vivere Vado nella difesa del territorio.
Questa volta però il suo comportamento è decisamente scorretto perché arriva con otto mesi di ritardo; se davvero avesse avuto a cuore la difesa del territorio avrebbe dovuto contattarci PRIMA del Consiglio comunale e noi avremmo accettato e gradito ogni suggerimento.
Questa nostra disponibilità valga per il futuro: contattateci sempre quando avete contributi utili a migliorare il nostro lavoro.
- Benediciamo un autoparco in area privata.
– Davvero non conoscete i dati sulla mole di traffico pesante che transita giornalmente a Vado?
La questione non è se l’autoparco “ridurrà il traffico pesante” né se lo aumenterà: questo è un fattore che dipende dal funzionamento della piattaforma; la questione è che un autoparco riduce il danno del parcheggio selvaggio in città o in parcheggi autorizzati ma degradati, tipo piazzale San Lorenzo.
– Davvero non sapete che sta per partire a Vado una nuova strada (cosiddetta strada in sponda destra torrente Segno) proprio per limitare il conflitto tra traffico urbano e portuale? Anche questa è per noi una benvenuta riduzione del danno.
– Davvero non sapete che presto il sindaco Gilardi acconsentirà che aree PUBBLICHE vengano utilizzate da Autorità di Sistema Portuale per la logistica? Noi abbiamo già cominciato la denuncia: qualcuno ci vuole aiutare?
– Davvero critichiamo la foresteria e il fotovoltaico? Magari il progetto rimanesse tale almeno per questi aspetti! Temiamo che, per ragioni di sostenibilità economica ( sia da parte del proponente sia da parte dei costi per gli autisti) il progetto vedrà difficilmente la luce.
- Le criticità del progetto
Non c’è dubbio che ogni intervento deve essere fatto con il rispetto di tutte le norme e con tutta la prudenza possibile.
Per questo abbiamo esposto in Consiglio comunale una articolata serie di criticità, che sono grosso modo quelle esposte nell’articolo di Uomini Liberi.
Non solo tali critiche sono regolarmente a verbale del Consiglio (vedi allegato), ma le abbiamo illustrate con slides e abbiamo anche depositato un documento che le sintetizza e che qui riportiamo.
- Redazione di un Piano complessivo della gestione del traffico: la stima di 1000 unità/giorno (pag. 3/30 della Relazione generale) non tiene conto che la piattaforma è dimensionata per una movimentazione ben superiore.
- Redazione di uno studio che garantisca la sostenibilità economica dell’opera: da un calcolo approssimativo il costo unitario degli stalli si presenta molto alto, col rischio che l’opportunità non venga sufficientemente sfruttata dalla teorica utenza.
- Redazione di uno studio che valuti eventuali interferenze dello sbancamento (scarpata di dislivello con rimozione di circa 500.000 mc di materiale) nei confronti della galleria Carrara e dell’abitato di San Genesio.
- Redazione di uno studio che prescriva opere di tipo idraulico atte a proteggere il nuovo insediamento dagli allagamenti e a non aumentare le condizioni di pericolosità e rischio nelle zone limitrofe; in caso di piogge torrenziali come ultimamente si stanno verificando, deve essere evitato il rischio di un immediato flusso idraulico dovuto alla trasformazione di 28.000 mq di terreno di campagna in piazzale impermeabile.
Per questi motivi chiediamo che l’Amministrazione comunale si attivi presso il Proponente affinché vengano risolte le suddette criticità con approfondimenti tecnici, nei tempi che si ritengono congrui: ciò nel comune interesse collettivo.“
E CIÒ BASTI A FARVI VERGOGNARE
della affermazione che Vivere Vado non legge i documenti.
Trovateci altre debolezze, se proprio dovete.
Allegato: Verbale Consiglio comunale 14 novembre 2024
Punto n. 3: VARIANTE PARZIALE AL VIGENTE STRUMENTO URBANISTICO GENERALE (SUG) PER LA CREAZIONE DELLA NUOVA ZONA PRODUTTIVA I1 BIS DESTINATA ALLA REALIZZAZIONE D IAUTOPARCO PER MEZZI PESANTI CON ANNESSI SERVIZI ALLA PERSONA DEGLI ADDETTI ALL’INTERNO DELLA PROPRIETÀ INTERPORTO DI VADO IO SPA IN VADO LIGURE – ADOZIONE.
Presidente FERRO. Passiamo al punto n. 3 dell’ordine del giorno. Sindaco, prego.
Sindaco GILARDI. Grazie, Presidente. Con questa delibera, anche questa illustrata nella conferenza dei capigruppo, andiamo ad adottare, quindi non ad approvare ma ad adottare la variante allo strumento urbanistico generale per la realizzazione e la creazione di un autoparco per i mezzi pesanti con annessi servizi alla persona, oggi di estrema rilevanza la tematica anche a livello non solo locale ma a livello perlomeno nazionale.
Diciamo che questa adozione arriva da un’istanza presentata dal Vio, che segue un iter procedurale relativo alla procedura che esiste, per poi arrivare all’approvazione della variante, al rilascio successivo delle autorizzazioni deputate ovviamente poi eventualmente alla costruzione di questo parcheggio, che sappiamo, per storia del nostro territorio, essere estremamente importante.
Noi abbiamo una filiera logistica in grande sviluppo, abbiamo delle aree retroportuali con un grande
valore economico, produttivo e anche occupazionale, che stanno iniziando a muovere numeri importanti anche rispetto alle tematiche del traffico. Abbiamo lo sviluppo della rete infrastrutturale ferroviaria, che parallelamente procede con l’ampliamento e il potenziamento del parco ferroviario, ma oggi anche proprio relativamente alla piattaforma e anche a quello che sviluppa l’interporto Vio e le aziende che sono del retroporto e del porto connesso alla piattaforma e anche al porto frigo, quindi al Reefer, io credo che sia un’opportunità, quindi esiste un interesse pubblico forte rispetto a questa tematica. È ovvio che questa procedura deve seguire tutto un iter autorizzativo previsto dalla normativa.
Sapete che la Camera di commercio produsse un po’ di anni fa ormai, un po’ di tempo fa, uno studio relativo all’individuazione di quelle che erano le aree buffer, denominate aree buffer, che erano le aree di sosta breve relative al nostro compendio provinciale. Questo si inserisce dentro quel quadro, ma io credo che sia a servizio più del porto, ovviamente, di Vado, anche in funzione di migliorare e mitigare quelli che sono gli aspetti di sinergia tra pubblico e privato, anche nell’ottica di diminuire quelle che sono le soste selvagge, le soste in aree non definite o non programmate per questo servizio.
Avremmo bisogno sempre di più di aree attrezzate, quindi con i connessi servizi alla persona, con i connessi servizi di foresteria e ovviamente anche per una sostenibilità umana di chi fa quel mestiere, che credo sia ormai un mestiere importante per tutto un apparato economico e produttivo.
Nella procedura della variante esistono degli step che sono chiamati dalla norma, dove una volta adottata la variante, che è contenuta nella delibera e nei suoi allegati, ci sarà un periodo di pubblicazione, un invio alla Regione per le approvazioni e le verifiche della valutazione ambientale strategica e una fase di valutazione e approvazione da parte della Regione. Una volta approvata la variante, verrà redatto il progetto esecutivo con un’ulteriore conferenza di servizi e successivamente, se tutti i pareri e tutte le procedure verranno completate e avranno adottato tutte le prescrizioni e le osservazioni redatte in fase di autorizzazione, verrà rilasciato l’eventuale convenzione con il permesso di realizzare l’opera.
Ovviamente gli allegati previsti nel progetto di fattibilità sono in una fase abbastanza “semplice”, ma già completi di tutti gli studi che sono necessari per questo tipo di intervento. Ci sono già alcuni pre-pareri, sia da parte della Regione che da parte degli uffici nostri, di Autorità portuale, quindi si inserisce in un ambito più complesso, che io credo possa portare un po’ più di ordine sotto il profilo della viabilità, della vivibilità e della sostenibilità dell’apparato produttivo.
C’è scritto nella parte del deliberato anche che verrà, in sede di rilascio di permesso di costruire, in quale misura e se, perché purtroppo ci sono delle norme che regolano anche questo tipo di provvedimento, riconosciuto e corrisposto al comune di Vado il contributo straordinario, che è materia di legge urbanistica. Ovviamente demandiamo al responsabile dell’ufficio urbanistica e gestione del territorio tutti gli altri adempimenti prescritti nella legge, che sono necessari.
Io non so se ci sono puntuali osservazioni o richieste, che posso esaudire rispetto alla conoscenza che ho, quindi vi lascio la parola.
Presidente FERRO. Grazie, signor Sindaco. Ci sono degli interventi? Consigliere Cuneo, prego.
Consigliere CUNEO. Grazie, Presidente. Noi siamo d’accordo su questa iniziativa nel suo principio, per come nasce, eccetera, perché è un problema reale. Il problema futuro di Vado, uno dei principali sarà proprio quello di convivere con un traffico elevato. Quindi vediamo che, come ha detto il Sindaco, l’iter sarà ancora lungo, quindi ci saranno anche delle possibilità di approfondire alcune cose. Noi indichiamo in particolare tre problemi, e ho chiesto di presentare le slide per illustrare. Sono cinque slide, quindi una cosa più legata a dei concetti semplici, concentrati. (Le slide sono allegate al presente verbale).
Il primo problema strategico è quello del traffico dei camion, questo è fondamentale. Ricordo che la piattaforma è dimensionata per una movimentazione di tremila container al giorno, di cui 2.100 su strada. Col contorno rosso sono le cose che diciamo noi per presentare, il verde è quello che trovo nei documenti, per dare un’idea. Nel testo, infatti, nella relazione generale dice che i mezzi operativi sfiorerà, secondo le previsioni, le mille unità al giorno. Questa è già una prima osservazione che faccio, cioè la piattaforma è stata dimensionata per fare tremila container al giorno e noi abbiamo sacrificato, come comunità vadese, un’importante fetta del nostro territorio per fare la piattaforma: noi vorremmo che lavorasse, che lavorasse al massimo. Le risorse che ci sono devono ognuna produrre ricchezza. Mi preoccupa che nella relazione generale, e vorrei capire come mai è uscita, che una piattaforma che deve fare tremila contenitori al giorno, tremila perché sono 770 mila, poi lavora 250 giorni, si fa presto, poi il 70 per cento va in ferrovia, avanzano tremila.
Questo ho tenuto a sottolinearlo, perché questa è un’area che, a piena saturazione, fa novantaquattro posti. Questo ci dà già una prima idea che il problema del traffico della piattaforma che noi vogliamo che sia il massimo che deve arrivare, che deve sfruttare gli investimenti che ci sono stati fatti, ecco, questa cosa di cui stiamo parlando oggi è un pezzettino della soluzione del problema.
Questo vorrei che non ci fosse una specie di psicologia automatica che dice abbiamo fatto quella cosa lì e quindi siamo a posto.
Anche il Sindaco ha citato uno studio, che è relativo a una Vado che non c’è più, un’altra città, totalmente un’altra città, però giustamente c’era un problema globale. Oggi questi problemi si affrontano più con l’informatica e la gestione, che non con i metri quadrati, però le due cose vanno insieme. Quindi ci vorrebbe che, mentre si segue l’iter per fare il parcheggio, ci vorrebbe un avanzamento forte, importante per la gestione informatica che questi camion arrivino poche ore e ripartono, perché se no la città ne soffrirebbe. Immaginate cosa succede, il mare è brutto e cattivo, due giorni di nave che non arriva, sono seimila container che devono essere smistati, quindi è un problema su cui, contemporaneamente all’iter che ha indicato il Sindaco, ci deve essere un qualcuno che studia e garantisce una soluzione in questi termini.
Possiamo passare all’altra tavola, alla seconda. Qui è il problema geotecnico, cioè noi abbiamo una collina, la tiriamo giù e ci facciamo un parcheggio. Questa è a sinistra, questi sono i documenti che sono presentati, non sono chiarissimi, comunque su quello di sinistra è lo stato attuale, si vede la galleria, ecco, tanto per dare un’idea è il Vio, galleria a sinistra e Vio a destra. Accanto c’è lo scavo come viene fatto e il piazzale. Qui noi vediamo che c’è uno sbancamento gigantesco, cioè 550 mila metri cubi, che è una cosa enorme, e si arriva a una scarpata di trentatré metri di dislivello. Diciamo che queste scarpate si fanno, intendiamoci, quindi il progettista di questa cosa ha detto sì, l’abbiamo studiata, eccetera; non so se l’abbia studiato nella sua completezza perché, quando si toglie un pezzo di collina, anche la galleria può essere influenzata. Cioè noi con questo scavo arriviamo a pochi metri dalla galleria e le gallerie stanno bene in piedi se hanno lo schiacciamento della montagna con effetto arco che si suddivide e quindi vivono. Questa parte qua, e poi quando noi una parte della montagna la tagliamo quasi tutta, rimane solo l’altra che spinge… Ecco, qui non c’è nessuna riflessione su questo argomento, e anche San Genesio, lì sopra, ecco, una riflessione su questo andrebbe fatta.
Tra l’altro, io sospetto anche un po’ di superficialità, nel senso che guardate la sezione dello scavo a destra, che quella parte scura è lo scavo, quindi lì si vede la collina proprio come viene mangiata, sulla destra arriva, che è verso monte, il mare è a sinistra e il monte a destra, diciamo semplificando, arriva a quota di campagna zero. Questa è una belinata, con termini tecnici. Quindi vuol dire che forse l’attenzione non è stata massima. Quindi il problema nell’occasione dirò che scavare 526 mila metri cubi di roccia costa un sacco di soldi, costa un sacco di soldi per fare novantaquattro stalli. Io ho imparato nella mia vita che di pasti gratis non ce n’è, allora c’è qualcuno ci mette dei soldi, questi soldi non torneranno mai, cioè il bilancio economico di questa cosa qua andrà almeno delineato, per sapere chi ci mette i soldi, chi gestisce, perché se no si rischia di fare un’operazione che non riuscirà poi a funzionare.
Andiamo ancora avanti. Qui c’è un problema. Vedete, nella sinistra è come è la situazione attuale, si vede il Vio e poi c’è la collina già scavata in parte, a destra c’è il Vio con il piazzale accanto e la collina. Ora noi abbiamo che 28 mila metri cubi sono trasformati da terreno di campagna a piazzale impermeabile, 2.800 metri cubi di pioggia che diventa flusso idraulico immediato. Oggi con queste piogge che ci sono, che in parte ci sono sempre state, sono diventate solo un po’ più frequenti, sarà peggio nel futuro, ci troviamo che su quella cosa arrivano 2.800 metri cubi di pioggia. Il testo che troviamo dice ma non c’è mica problema, non risulta esposto a particolari situazioni di rischio idrogeologico. E quindi pianificazioni di bacino, eccetera.
Vediamo la pagina successiva. Ecco, questo è il piano di bacino, cioè a sinistra c’è il perimetro dell’area trattata, da lì arrivano 2.800 metri cubi, io faccio conto 100 millimetri all’ora, diciamo, la pioggia grossa, 100 millimetri all’ora per metro quadro, cosa succede? Che a destra c’è la zona rossa e c’è il mare, la linea di discesa io la vedo da sinistra a destra, cioè bisogna fare uno studio un po’ raffinato, voglio dire, perché se noi scaviamo quei 2800 metri cubi che arrivano il giorno della grande pioggia, vanno tutti a riversarsi su un’area rossa. Questa cosa qua non è una mancanza di problema, e infatti il parere della Regione lo lascia, cioè non lo dice, però si capisce bene questa cosa qua.
Adesso, prima che tutti vadano avanti, il processo, la cosa più urgente è fare una simulazione di piano di bacino per capire questa cosa qua, perché potrebbe essere almeno necessario fare qualche vasca per trattenere la prima ondata, ecco, non lo so. Questo è un lavoro da ingegneri idraulici, quindi sottolineo che questa parte qua, in una situazione del genere, dovrà far parte delle premesse di approfondimento, prima di andare, perché uno potrebbe anche dire rinuncio […] quindi è inutile che stiamo a perdere tempo.
Ancora un’altra, poi, un’altra pagina, ecco. Allora, una riflessione che si fa sempre quando succede qualcosa, questa è l’ultima pagina, dice chi si avvantaggia? L’Autorità portuale, perché ha bisogno della roccia, deve riempire il mare di Genova di montagne e di terra, quindi gli va bene, ecco. Il Vio si trova un piazzale, due ettari di parcheggio accanto, probabilmente qualcun altro, cioè loro l’hanno richiesto, ma non saranno loro a pagarlo, ecco. Maersk naturalmente migliora la situazione logistica, le aziende che operano le movimentazioni di terra saranno felici e contenti di avere 500 mila metri cubi da portare da qualche parte, e anche i cittadini di Vado, quindi sotto a questa gente si avvantaggia, ecco. Quelli che potrebbero anche avvantaggiarsi dell’opera potrebbe essere un privato che dice che si compra il Vio. Il Vio ricordiamoci era privato, è diventato pubblico perché Berneschi, Cassa di Risparmio di Genova, aveva bisogno, era esposto con Orsero, Orsero aveva bisogno di fare soldi, e quindi è arrivato l’Autorità portuale e l’ha comprato, non è che fa parte della natura delle Autorità portuali avere il Vio, quindi è contro il periodo storico, in un certo senso, che un’azienda privata diventa pubblica in un ambito portuale, lo vediamo anche a Genova. Potrebbe essere l’altro che potrà avvantaggiarsi dell’opera, questo possiamo vederlo dopo, a futura memoria. Potrebbe essere danneggiato l’ente pubblico che dà i soldi pensando che ritornino in qualche maniera, e i cittadini che sono esposti al rischio idraulico di cui ho parlato prima. Questo è un po’ il quadro.
Quindi noi siamo ben contenti di quest’opera, indichiamo subito le criticità per anticipare in qualche maniera il problema, abbiamo steso anche una relazioncina, un promemoria, diciamo, che lasciamo adesso nelle mani del Presidente del Consiglio, come promemoria, eccetera, quindi ben disponibili a fiancheggiare l’amministrazione nei momenti di analisi che sarà necessario fare.
Presidente FERRO. Grazie, consigliere Cuneo. Ci sono altri interventi? Sindaco, prego.
Sindaco GILARDI. Ringrazio il consigliere Cuneo, anche dell’approvazione in linea generale e delle osservazioni. Io prendo atto delle sue osservazioni, le teniamo agli atti, posso accennare le mie sensibilità, le nostre sensibilità rispetto al progetto, che tra l’altro ha evidenziato anche lei. Il progetto, ripeto, noi adottiamo la variante, ma l’autorizzazione alla variante arriva da un processo molto lungo, dove tutti gli aspetti di cui ha citato lei saranno esame approfondito di tutti gli enti. La Regione ha già espresso un pre parere, dove ovviamente chiede degli scenari rispetto alla situazione attuale. Io puntualizzo che in questa fase storica del nostro territorio abbiamo almeno tre interventi che sono radicali sotto il profilo idrogeologico, per esempio, è uno dei temi più sensibili e più importanti delle nostre comunità in questa frangia storica, tra cui la messa in sicurezza del torrente Segno, la messa in sicurezza del rio Sant’Elena e l’abbattimento e la ricostruzione dei ponti che ovviamente sono ostacolo al deflusso delle acque. Ovviamente il piano di bacino che lei citava, è sicuramente oggetto di modifica rispetto all’esecuzione di quelle opere. Le opere sono appaltate, perché sia la messa in sicurezza del torrente Segno è già stata aggiudicata da parte di Autorità portuale, con l’intervento propedeutico che era lo spostamento dei tubi che erano all’interno […] perché altrimenti non potevamo metterlo a posto, il rio Sant’Elena è stato affidato l’appalto, quindi sono tre opere insieme al ponte dell’Anas e gli altri ostacoli al deflusso che andranno a migliorare quella situazione e cambiare quel piano di bacino, ma nulla esula che c’è bisogno che sia i proponenti che i soggetti che andranno a valutare quegli aspetti, siano molto attenti, perché ovviamente è un aspetto tecnico di scelta, di indirizzo, come stiamo approvando.
Sull’aspetto dei numeri, io credo che la variabilità dei numeri sia purtroppo un decorso storico,
noi abbiamo avuto situazioni diverse anche rispetto a scenari geopolitici diversi, io non so i numeri che hanno citato lì, ma ovviamente soprattutto la logistica soffre e ha opportunità, quindi bisogna calarsi nel momento reale dove siamo. Credo che stanno crescendo i traffici sul nostro territorio, anche perché è una filiera storicamente in crescita per tutta una serie di motivi che non sto a ripetere, perché ce li siamo già ripetuti e ovviamente l’intervento e l’investimento sulla parte ferroviaria io credo che sia fondamentale per diminuire quei numeri e quei traffici che ovviamente poi comunque continueranno ad andare su gomma per tutta una serie di scenari che purtroppo non siamo qua noi a Vado, a decidere. Ovviamente la psicologia la lascio da parte, perché mi sono segnato il termine psicologia, perché ovviamente è davvero da psicologo riuscire a capire, se non dire altro, sognatore, riuscire a capire quelli che saranno i traffici fra due anni, se saranno altri scenari geopolitici diversi, non lo so. Noi tutti insieme, mi fa piacere che l’approccio sia positivo, lavoriamo per migliorare la nostra comunità nel nostro perimetro. Migliorare la nostra comunità vuol dire cercare di rendere sostenibili quelle che sono le opere che producono valore aggiunto, economia, occupazione e questo va anche nella direzione di creare, seppur poco, un po’ di occupazione, perché i servizi, le foresterie e l’umanità di quelle persone che lavorano credo che sia corretto.
Per quanto riguarda il bilancio economico, io credo che, proprio perché ha un interesse pubblico forte, è ovvio che ci deve essere un equilibrio in tale scelta, anche perché le opere pubbliche, quando diventano opere pubbliche, sono un interesse pubblico e paga chi deve pagare, ovvero lo Stato, l’Autorità portuale, chi è deputato a svolgere quel servizio. Quindi è un’attenzione sicuramente importante.
Io credo che non sia semplice, diciamo, è un primo tassello, perché condivido che ovviamente qui non è in ritardo Vado Ligure, qua è in ritardo il Paese su questa tematica, perché basta che giriamo un po’ per le regioni ed è difficile trovare aree di sosta attrezzate, che dovrebbero essere a servizio delle grandi infrastrutture. Però mi fermo sempre al confine di Vado Ligure. Io credo che sia valorizzante il fatto che non sia un semplice parcheggio, ma sia una valorizzazione di un parcheggio, quindi è un aspetto importante anche sotto il profilo energetico, perché, adesso non l’ho citato prima, c’è un recupero energetico importante rispetto a quell’area, che può essere messa a servizio per esempio di una comunità energetica, quindi ci sono aspetti che andranno valorizzati sicuramente in una fase esecutiva del progetto, ma io credo che ad oggi sia un’istanza positiva.
Presidente FERRO. Grazie, signor Sindaco. Ci sono ancora interventi? Consigliere Cuneo, prego.
Consigliere CUNEO. Solo una valutazione sul discorso della copertura di fotovoltaico, a me sembra che sia un greenwashing, quelle cose che gli architetti mettono per fare bella figura, perché le strutture sono gigantesche. Io credo che non ci sia kilowattora che possa pagare una cosa del genere, però sta bene, di solito quando si fanno queste cose ci si mette. Francamente non credo che possa superare il minimo esame economico.
Presidente FERRO. Prego, signor Sindaco.
Sindaco GILARDI. Sì, scusi, è solo per dare il mio punto di vista. Io credo che ovviamente quei costi economici che ci saranno e poi vedremo se lo faranno, perché capisco e sono ben conscio di quello che costa quell’investimento e quell’impianto, ma ricordo che il Vio non è anche lì un semplice parcheggio, il Vio oggi occupa delle persone, ci sono delle attività anche energivore, quindi potrebbe essere che, messo a sistema con una riduzione dei costi delle attività presenti in quel luogo, possa essere davvero un equilibrio. Però questo ce lo diranno poi i numeri e gli scenari e le autorizzazioni che ne verranno.
Presidente FERRO. Grazie, signor Sindaco. Ci sono altri interventi? Dichiarazioni di voto? Prego,
consigliera Guelfi.
Consigliera GUELFI. Era già chiaro ed evidente che il nostro voto è favorevole, volevo solo chiarire, in particolare al Sindaco e al Presidente, che questo nostro documento, che è veramente un memorandum, un inizio di riflessione, termina con una richiesta ufficiale all’amministrazione affinché si attivi per dare il proprio contributo, non certo per risolvere. Quindi questo l’abbiamo dato come contributo all’amministrazione, faremo poi ovviamente durante l’iter procedurale quello che la legge ci consentirà di fare, ossia delle osservazioni eventualmente più meditate di queste, però volevo chiarire l’unica cosa che non ha detto il mio collega, che c’è alla fine una richiesta di collaborazione con voi.
Presidente FERRO. Prego, consigliera Pizzutti.
Consigliera PIZZUTTI. Allora, io rispondo in nome per conto del Sindaco, evidentemente ci sarà una collaborazione in Consiglio.
Presidente FERRO. Grazie, consigliera Pizzutti. La mettiamo allora ai voti.
Favorevoli?
Contrari?
Astenuti?
Approvata all’unanimità. C’è anche qua l’immediata eseguibilità. Votiamo anche quella.
Favorevoli?
Contrari?
Astenuti?
Approvata all’unanimità.