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DILLO A VIVERE VADO: Ex Cinema Ambra

Riceviamo una riflessione sull’ex Cinema Ambra, da tempo immemore in stato di abbandono.
Chi ci scrive si chiede perché non recuperarlo all’uso pubblico, vista la mancanza a Vado di uno spazio per spettacoli, socialità, cultura.
Ecco le nostre informazioni in merito:
1. Lo spazio è privato.
2. Effettivamente il PRG prevede per quella zona una destinazione a servizi.
3. Oltre 15 anni fa una richiesta di variante a residenziale era stata bloccata da Regione Liguria perché l’area è esondabile.
4. Nel frattempo la proprietà pare essere fallita, ragione per cui tutto è rimasto in stallo.
5. Gli attuali lavori di rifacimento del ponte Baliscia potrebbero essere propedeutici a una modifica del Piano di bacino, e quindi a svolta della situazione.
6. Nel programma elettorale del sindaco Gilardi è previsto uno spazio pubblico per eventi culturali, in zona da definirsi.
GRAZIE A CHI VORRÀ SCRIVERCI PER CONDIVIDERE RIFLESSIONI O PROPORRE SUGGERIMENTI CHE CI AIUTINO A MEGLIO LAVORARE PER L’INTERESSE COLLETTIVO.

ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO

ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO:

RETE NORIGASS NOGNL

 

PER IL CLIMA-FUORI DAL FOSSILE

 

 

 

Di fronte alla tragedia che si è consumata a Calenzano la mattina di oggi 9 dicembre, nella raffineria ENI in cui è esplosa un’autocisterna durante le manovre di carico e scarico, con un tragico bilancio di vittime, feriti e dispersi, il primo nostro pensiero non può che essere di profondo cordoglio per le persone che hanno perso la vita e di grande affetto e vicinanza a chi ha subito danni, fisici, materiali e psicologici.
La stessa vicinanza esprimiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’impianto e del settore, che si trovano esposti a drammatici eventi come questo.
Non dimentichiamo che le conseguenze per il territorio circostante e la salute delle persone che ci vivono, con la dispersione nell’aria di diossine, idrocarburi e loro derivati, rimarranno per un lungo periodo e non sono al momento quantificabili, ma indubbiamente rivestono un concreto pericolo, tanto che il Sindaco ha diramato l’ordine alla popolazione di non uscire di casa e non aprire le finestre.
Per altro, la legge (Direttiva Seveso 3), che va applicata in tutti i casi come questo impone norme tassative, fra le quali persino il divieto di consumare prodotti agricoli della zona, e tanto altro ancora.
Eventi come questo mettono in luce l’altissimo livello di pericolosità di tutte le strutture deputate al trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione degli idrocarburi.
L’evento ci ricorda altri drammatici episodi avvenuti nel tempo in diversi luoghi del nostro Paese, che ancora oggi hanno ripercussioni sulla salute, sull’ambiente, sul disastro climatico e sulla qualità della vita.
Tutte vicende nelle quali le preoccupazioni delle popolazioni erano sempre state zittite garantendo che quelle strutture erano “sicure”.
Le norme di sicurezza sono a tutt’oggi inadeguate, i controlli sono evidentemente insufficienti; più ingenerale, continuare a stipare nei nostri territori un’infinità di impianti deputati alla gestione delle fonti energetiche fossili, rende tutto il Paese un’enorme area di alto rischio, rispetto alla quale andrebbero preparati, pubblicizzati, sperimentati dettagliatissimi piani di emergenza.
Sembra una vera e propria beffa, di fronte alla tragedia consumatasi oggi, il fatto che nelle settimane passate a Ravenna (altra area satura di strutture legate all’estrattivismo fossile) si è tenuta, per iniziativa della Prefettura, con grande risonanza mediatica, la simulazione non già di un incidente rilevante, ma di un possibile “attacco di ambientalisti” contro un impianto.
Ovviamente chiediamo che si inizi subito l’opera di bonifica delle zone colpite, ma anche di tutte le aree che presentano elementi di rischio d’incidente, di pericolo per la salute e di distruzione dell’ambiente; pretendiamo che si investa molto e molto di più sulla sicurezza e ci si decida a varare un vero Piano per la prevenzione degli incidenti nei posti di lavoro, che ogni anno sono causa di una vera e propria strage continuata; e soprattutto ribadiamo la convinzione che vada imboccata subito la strada di una vera transizione ecologica, a partire dall’abbattimento (e non la mistificazione delle “compensazioni”) delle emissioni inquinanti e climalteranti, che significa innanzi tutto stabilire una moratoria su tutti i progetti di espansione delle opere al servizio delle fonti fossili, e viceversa accelerare (senza mettere continui bastoni fra le ruote, come oggi avviene) i processi di riconversione verso un sistema basato sulle fonti rinnovabili e soprattutto sul risparmio energetico, l’efficientamento, la produzione diffusa e decentrata.
D’altronde, il consumo dei fossili, del gas in particolare, da anni sta diminuendo, ed è assurdo insistere nell’implementazione di strutture che vanno a vantaggio solamente del profitto dei colossi dell’estrattivismo.
La vita delle persone, la salute delle popolazioni, la tutela dell’ambiente, il futuro delle giovani generazioni, sono molto più importanti dei lauti profitti dei padroni del fossile.

9 dicembre 2024

VIVERE VADO aderisce alla Rete NoRigass NoGnl

ELEZIONI REGIONALI 2024

A pochi giorni dal voto, a richiesta chiariamo la posizione di Vivere Vado.

In quanto forza locale non abbiamo mai dato ufficialmente indicazioni di voto nelle diverse tornate elettorali; in questo caso la presenza di Nicola Morra, candidato e consigliere eletto a Vado nella nostra lista, segna una differenza perché la sua proposta è in linea con le istanze storiche di Vivere Vado: in primo luogo la legalità e il contrasto alla corruzione.

Ricordiamo che la nostra relazione con Morra è nata proprio perché è stato il primo firmatario di nostri esposti sulla piattaforma.

Siamo perfettamente consapevoli che non esiste alcuna possibilità che diventi presidente.

Per questo motivo, a chi ci ha espresso il timore che il voto a Uniti per la Costituzione sia dispersivo, abbiamo detto della possibilità del voto disgiunto che può permettere a Morra di diventare consigliere, anche in presenza di presidente di altra lista.

Buon voto.

LA PIATTAFORMA FA ANCORA PARLARE DI SÉ: EROSIONE NON SOLO A VADO

Un tema che ci sta sempre a cuore!   (chi vuole documentarsi sulle nostre prese di posizione in merito clicchi QUI)

1. Articolo – IL SECOLO di sabato 19 ottobre 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 


2. Lettera di Roberto Cuneo al sindaco Russo:

Gentile Avv. Russo,

sul Secolo XIX di oggi viene trattata la erosione della spiaggia di Zinola.

L’Assessore Parodi afferma che non sa a cosa si debbano questi cambiamenti.

Noi lo sappiamo benissimo (e lo sa anche l’Autorità Portuale) e lo segnalammo al Sindaco di Savona con la lettera che allego (2018). Il nostro documento si basava soprattutto sullo studio dell’Ing. Sirito, grande esperto a livello internazionale e sulla relazione dell’Ing. Tondello dell’Università di Padova.

Ricordo che nel documento finale dell’Inchiesta Pubblica, richiesta da Italia Nostra e da WWF, era previsto l’impegno dell’Autorità Portuale a ripascere tutte le erosioni dovute alla piattaforma. Anche nella relazione del Comitato Tecnico Regionale per l’inchiesto pubblica è previsto il futuro fenomeno erosivo.

In estrema sintesi l’erosione è dovuta a quanto segue:

– L’apporto di sabbia alla spiaggia tra Capo Vado e Priamar viene dal torrente Quiliano;

– Per secoli l’equilibrio della spiaggia fu dovuto all’alternanza delle mareggiate di Scirocco che spostano la sabbia verso ponente e le mareggiate di Libeccio che spostano la sabbia verso levante (le correnti evocate dal Dr. Parodi non c’entrano niente);

– Gli interventi su Capo Vado per lo spostamento della diga foranea (sono già stati sistemati alcuni cassoni) riducono l’esposizione della foce del Quiliano alle mareggiate di Libeccio mentre lasciano immutate le conseguenze delle mareggiate di Scirocco (i disegni degli studi di Sirito e di Tondello sono chiarissimi);

– La sabbia si accumulerà verso Vado interrando parte significativa del golfo e mancherà inizialmente alla Natarella e poi su tutto il litorale savonese.

A seguito della nostra lettera non c’è stata un’azione concreta da parte del Comune di Savona.

Abbiamo tutta la documentazione.

Disponiamo anche una presentazione Power Point per illustrare quanto sopra.

Suggerimmo di rinunciare alla diga e tollerare un paio di giorni annui di indisponibilità della Piattaforma (che sarà strutturalmente poco utilizzata per le gravi carenze progettuali). Si potrebbe riprendere questa idea. Altrimenti si dovrà pensare ad un ripetuto trasporto da ponente a levante della sabbia (come ipotizzato dall’Università di Genova DICCA).

Cordiali saluti

Roberto Cuneo

Italia Nostra

Consigliere Comunale di Vado Ligure per Vivere Vado


3. Articolo – IL SECOLO di domenica 20 ottobre 2024.

 

 

 


 

DECORO URBANO: QUESTO SCONOSCIUTO

Il miglioramento del decoro urbano è un obiettivo presente nei due programmi elettorali delle scorse elezioni.

Sul tema, Vivere Vado aveva organizzato ad aprile un incontro pubblico durante il quale aveva esposto le proprie considerazioni in merito e presentato un reportage fotografico che, limitatamente alla via Aurelia e al centro città, documentava gli interventi più semplici e immediati che, a costo zero, col semplice intervento delle squadre comunali, avrebbero dato un segno tangibile di recuperata attenzione al territorio.

Certamente si trattava di scelte opinabili: altri occhi avrebbero potuto cogliere altre priorità.

Altri occhi ancora non avrebbero visto nulla e non sarebbero intervenuti su nulla: è il caso di questa maggioranza che, a distanza di 4 mesi dall’insediamento, è rimasta inerme: è incontestabile il fatto che neppure un intervento è stato eseguito sulla fascia di territorio da noi considerata.
Di seguito riproponiamo esempi di non decoro urbano che, da aprile ad oggi, sono rimasti tali e quali.

 

La perdita di decoro urbano è perdita di dignità e di appartenenza:
non fa sentire nostra la cosa pubblica.
Una città pulita e curata è un diritto.

 

P.S. Nell’ultima variazione di bilancio (Consiglio comunale del 30/9/2024) sono stati deliberati stanziamenti specifici per il rifacimento dei “tappeti” deteriorati sulla passeggiata a mare e per nuovi arredi in via Gramsci.

Condividiamo pienamente il primo obiettivo; sul secondo esprimeremo la nostra opinione nel momento in cui gli acquisti saranno fatti.