Resoconto Consiglio Comunale 20 Dicembre 2024

Abbiamo espresso voto contrario alle seguenti pratiche:

Punto 4
Pur apprezzando l’attività del Centro di Educazione Ambientale, abbiamo affermato che il nostro voto favorevole sulla convenzione potrà avvenire solo quando sarà presentato un resoconto economico e sociale dell’attività svolta e, parallelamente, un progetto per il futuro.

Punto 5
La delibera conferma quanto già in essere relativamente a SAT, depuratore, TPL, e cessione della partecipazione in ATA.
Abbiamo chiesto in particolare chiarimenti su SAT sottolineando la necessità di superare le problematiche legate all’estensione dell’attività al territorio provinciale, fatto che avrebbe richiesto un incremento di fondi e di capacità.
Purtroppo invece, a fronte di un fatturato quasi triplicato, SAT subisce le conseguenze di aver aggregato strutture produttive di scarsa efficienza e di non poter disporre dei capitali necessari, che avrebbero dovuto essere apportati dai nuovi Comuni serviti.
(Il tema dei rifiuti è stato affrontato nella pratica al punto 6)

Punto 6
Abbiamo criticato il fatto che, per la quasi totalità dei servizi su cui gli uffici comunali hanno relazionato, si dichiarano raggiunti gli obiettivi di efficacia e di efficienza, ragione per cui non è previsto alcun obiettivo di miglioramento.
La replica del sindaco, secondo il quale si trattava semplicemente di una fotografia dell’esistente, non è stata convincente: appare evidente l’inerzia della Giunta, che non ha dato indicazioni sui risultati attesi o li ha sottodimensionati rispetto al livello di qualità che è possibile perseguire.
Nello specifico delle singole relazioni abbiamo criticato:
a) i miseri introiti provenienti dalla concessione della fornitura del gas (Italgas) e abbiamo ricordato che le case di ‘Na Torre sono ancora escluse dalla rete nonostante le sollecitazioni inviate al Comune.
b) la scarsa rilevanza data al problema del mancato raggiungimento della percentuale di legge nella raccolta dei rifiuti. A differenza di quanto scritto nella relazione (nel 2022: 61,36% su 65%) già nel 2020 si era calati dal 72% al 64%. Ugualmente abbiamo contestato le ragioni addotte nella relazione per tale mancato raggiungimento, e ricordato che, senza negare quelle dei cittadini, la prima responsabilità ricade sull’amministrazione comunale che ha abbandonato il servizio a se stesso senza controlli, senza correttivi, senza un rinforzo di comunicazione e sensibilizzazione degli utenti.
c) sulla gestione dei parcheggi e dell’area camper abbiamo rilevato la necessità di sollevare SAT da questo impegno perché la Società è alle prese con sfide di diverso e ben più alto livello.

Punto 7
Abbiamo ripetuto le considerazioni che ci hanno portato e ci portano a non approvare il bilancio e gli atti correlati, precedenti e seguenti.
In sintesi:
-lontananza degli obiettivi strategici contenuti nei due programmi elettorali,
-condivisione di alcuni obiettivi, che però non sono supportati da conseguenti azioni per raggiungerli (esempio: consumo di suolo),
-assenza di impegno sui temi che Vivere Vado ritiene ineludibili e urgenti: l’aggiornamento del Piano di Protezione civile, la valutazione della qualità dell’aria e dell’acqua, la disattenzione nei confronti del peso delle servitù, la mancata previsione del Piano urbanistico.

Vuoi segnalarci un tuo suggerimento per aiutarci a migliorare la nostra azione sul territorio e in Consiglio Comunale? Scrivi a viverevado@libero.it

DILLO A VIVERE VADO: Ex Cinema Ambra

Riceviamo una riflessione sull’ex Cinema Ambra, da tempo immemore in stato di abbandono.
Chi ci scrive si chiede perché non recuperarlo all’uso pubblico, vista la mancanza a Vado di uno spazio per spettacoli, socialità, cultura.
Ecco le nostre informazioni in merito:
1. Lo spazio è privato.
2. Effettivamente il PRG prevede per quella zona una destinazione a servizi.
3. Oltre 15 anni fa una richiesta di variante a residenziale era stata bloccata da Regione Liguria perché l’area è esondabile.
4. Nel frattempo la proprietà pare essere fallita, ragione per cui tutto è rimasto in stallo.
5. Gli attuali lavori di rifacimento del ponte Baliscia potrebbero essere propedeutici a una modifica del Piano di bacino, e quindi a svolta della situazione.
6. Nel programma elettorale del sindaco Gilardi è previsto uno spazio pubblico per eventi culturali, in zona da definirsi.
GRAZIE A CHI VORRÀ SCRIVERCI PER CONDIVIDERE RIFLESSIONI O PROPORRE SUGGERIMENTI CHE CI AIUTINO A MEGLIO LAVORARE PER L’INTERESSE COLLETTIVO.

ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO

ESPLOSIONE IN DEPOSITO ENI A CALENZANO COMUNICATO CONGIUNTO:

RETE NORIGASS NOGNL

 

PER IL CLIMA-FUORI DAL FOSSILE

 

 

 

Di fronte alla tragedia che si è consumata a Calenzano la mattina di oggi 9 dicembre, nella raffineria ENI in cui è esplosa un’autocisterna durante le manovre di carico e scarico, con un tragico bilancio di vittime, feriti e dispersi, il primo nostro pensiero non può che essere di profondo cordoglio per le persone che hanno perso la vita e di grande affetto e vicinanza a chi ha subito danni, fisici, materiali e psicologici.
La stessa vicinanza esprimiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’impianto e del settore, che si trovano esposti a drammatici eventi come questo.
Non dimentichiamo che le conseguenze per il territorio circostante e la salute delle persone che ci vivono, con la dispersione nell’aria di diossine, idrocarburi e loro derivati, rimarranno per un lungo periodo e non sono al momento quantificabili, ma indubbiamente rivestono un concreto pericolo, tanto che il Sindaco ha diramato l’ordine alla popolazione di non uscire di casa e non aprire le finestre.
Per altro, la legge (Direttiva Seveso 3), che va applicata in tutti i casi come questo impone norme tassative, fra le quali persino il divieto di consumare prodotti agricoli della zona, e tanto altro ancora.
Eventi come questo mettono in luce l’altissimo livello di pericolosità di tutte le strutture deputate al trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione degli idrocarburi.
L’evento ci ricorda altri drammatici episodi avvenuti nel tempo in diversi luoghi del nostro Paese, che ancora oggi hanno ripercussioni sulla salute, sull’ambiente, sul disastro climatico e sulla qualità della vita.
Tutte vicende nelle quali le preoccupazioni delle popolazioni erano sempre state zittite garantendo che quelle strutture erano “sicure”.
Le norme di sicurezza sono a tutt’oggi inadeguate, i controlli sono evidentemente insufficienti; più ingenerale, continuare a stipare nei nostri territori un’infinità di impianti deputati alla gestione delle fonti energetiche fossili, rende tutto il Paese un’enorme area di alto rischio, rispetto alla quale andrebbero preparati, pubblicizzati, sperimentati dettagliatissimi piani di emergenza.
Sembra una vera e propria beffa, di fronte alla tragedia consumatasi oggi, il fatto che nelle settimane passate a Ravenna (altra area satura di strutture legate all’estrattivismo fossile) si è tenuta, per iniziativa della Prefettura, con grande risonanza mediatica, la simulazione non già di un incidente rilevante, ma di un possibile “attacco di ambientalisti” contro un impianto.
Ovviamente chiediamo che si inizi subito l’opera di bonifica delle zone colpite, ma anche di tutte le aree che presentano elementi di rischio d’incidente, di pericolo per la salute e di distruzione dell’ambiente; pretendiamo che si investa molto e molto di più sulla sicurezza e ci si decida a varare un vero Piano per la prevenzione degli incidenti nei posti di lavoro, che ogni anno sono causa di una vera e propria strage continuata; e soprattutto ribadiamo la convinzione che vada imboccata subito la strada di una vera transizione ecologica, a partire dall’abbattimento (e non la mistificazione delle “compensazioni”) delle emissioni inquinanti e climalteranti, che significa innanzi tutto stabilire una moratoria su tutti i progetti di espansione delle opere al servizio delle fonti fossili, e viceversa accelerare (senza mettere continui bastoni fra le ruote, come oggi avviene) i processi di riconversione verso un sistema basato sulle fonti rinnovabili e soprattutto sul risparmio energetico, l’efficientamento, la produzione diffusa e decentrata.
D’altronde, il consumo dei fossili, del gas in particolare, da anni sta diminuendo, ed è assurdo insistere nell’implementazione di strutture che vanno a vantaggio solamente del profitto dei colossi dell’estrattivismo.
La vita delle persone, la salute delle popolazioni, la tutela dell’ambiente, il futuro delle giovani generazioni, sono molto più importanti dei lauti profitti dei padroni del fossile.

9 dicembre 2024

VIVERE VADO aderisce alla Rete NoRigass NoGnl