S.O.S. per il Je Ma’s bar di via Sabazia

Le conseguenze negative dei lavori in via Sabazia sono tante ed evidenti.
Tra tutte segnaliamo la situazione del bar Je Ma’s.

Perché proprio questa?

Perché, diversamente dagli altri della zona, questo esercizio commerciale può contare quasi esclusivamente su clienti di passaggio, passaggio che dall’8 gennaio si è azzerato.

La coppia titolare, che abbiamo conosciuto poco dopo l’apertura, era piena di entusiasmo per questa svolta della loro vita e ha dato segno di sapersi tirar su le maniche in questo primo anno di lavoro.

Oggi si ritrova in braghe di tela!

Perciò abbiamo pensato di dare una mano di aiuto pubblicizzando le loro iniziative, e invitando i nostri sostenitori alla partecipazione.

Contiamo che chi ci legge diventi cliente, anche solo per un caffè o un pacco di biscotti.

Da parte di Jenny e Marco (e anche di Vivere Vado)

GRAZIE A CHI RACCOGLIERÀ L’INVITO.

 

APPELLO ALLE DONNE DI PACE

APPELLO ALLE DONNE DI PACE
Vivere Vado raccoglie l’idea lanciata da “Donne in cammino per la pace” dando appuntamento
SABATO 27 GENNAIO ORE 15 DAVANTI AL PALAZZO COMUNALE DI VADO LIGURE.
Come da invito: in silenzio, vestite di nero, con uno straccio di pace bianco al braccio.
P.S. Alla scritta CESSATE IL FUOCO pensiamo noi
27 gennaio 2024 la foto dell’evento realizzato, grazie alle partecipanti

Arriva in fase finale il PROGETTO deposito costiero “Small Scale” di GNL e BIOGNL da realizzarsi nel porto di Vado Ligure

SE QUALCUNO AVESSE DIMENTICATO … IL DEPOSITO GNL A BERGEGGI-PORTO VADO

Nel pieno della mobilitazione contro il progetto di rigassificatore si era sbloccato anche quello – antecedente – di realizzazione di un deposito costiero “small scale” di GNL nella zona portuale di Bergeggi/Porto Vado.
Conseguentemente nelle settimane di fine estate/inizio autunno del 2023 Vivere Vado aveva operato la consueta opera di costante informazione e di denuncia dei rischi e delle – a nostro giudizio – deficienze progettuali nell’ambito dei percorsi di partecipazione previsti (presentazione delle osservazioni).
Del resto già a fine 2022 VIVERE VADO aveva iniziato a parlare di questo progetto 
https://www.viverevado.it/category/notizie/deposito_costiero_gnl/
Si era proseguito portando – come Gruppo Memoria e Futuro – il tema nel Consiglio Comunale di Vado Ligure a marzo ’23
https://www.viverevado.it/category/notizie/consiglio-comunale-14mar23/
Infine a ottobre ’23 VV ha presentato formalmente e diffuso le osservazioni al progetto medesimo
https://www.viverevado.it/category/notizie/osservazioni-depositognl/

Oggi qualcuno “scopre” che il deposito è arrivato alla fine dell’iter autorizzativo con la Conferenza dei servizi; sappiamo bene che non è facile tenere desta l’attenzione su tutti i fronti ma dobbiamo considerare che chi vuole “spremere” il territorio ai soli fini del proprio vantaggio non riposa e non si distrae.

Riprendiamo quindi la lotta anche su questo versante sperando che il fronte NO-Rigassificatore non si disperda in troppi distinguo.

 

 

APPELLO PER LA PACE della Rete Mamme da Nord a Sud

ABBIAMO ADERITO ALL’APPELLO della Rete Mamme da Nord a Sud PUBBLICATO IERI IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE PER LA PACE e rivolto al Governo e al Parlamento Italiano per chiedere LA PACE, in questo inizio 2024 che vede ancora nel mondo intero conflitti sanguinosi.

Ecco il testo dell’appello sottoscritto dai movimenti della Rete.

«Noi che ogni giorno lottiamo per la salute dei nostri figli e figlie nella guerra quotidiana contro l’inquinamento delle nostre città e delle nostre terre, noi donne che ci scontriamo con le ecomafie e le istituzioni che non ci tutelano, spesso addirittura colluse e coinvolte nei disastri ambientali.

Noi che ogni giorno vediamo ammalarsi o morire bambine e bambini, figlie e figli nostri e di altri, per l’inquinamento.

Noi che veniamo da Taranto, dalle zone venete e piemontesi contaminate dai Pfas, dalla pianura padana, area tra le più inquinate d’Europa. Noi che veniamo dalla Sicilia avvelenata dal petrolchimico, dalle troppe zone Sin che ancora aspettano le bonifiche, dai territori ostaggio e inquinati dalle basi militari e delle fabbriche di armi…

Noi che tocchiamo con mano i tentacoli di morte della guerra che parte anche qui, dai nostri territori. Perché dai nostri territori partono armi e ordigni di morte, dalla fabbrica Simmel di Colleferro come dalla Rwm in Sardegna, destinati a territori in guerra come l’Arabia Saudita, l’Ucraina, Israele.

Noi che vediamo distruggere la Terra e compiere azioni insensate sui suoi abitanti in nome del denaro, del profitto, del privilegio, dell’idea che esistano nazioni e persone che valgono più di altre.

Noi che vediamo la sofferenza negli ecosistemi, la perdita di fertilità nei suoli, la violenza nei confronti di tutti gli esseri viventi e del ciclo ecologico della vita.

Noi che rileviamo una colpevole mancanza di investimenti seri nell’educazione, nella diplomazia, nel migliorare la capacità di dialogo, di accoglienza, di vera attenzione per l’ambiente e le persone.

Noi, mamme da Nord a Sud, allenate ad una maternità universale che comprende l’attenzione alle nostre comunità, ci dichiariamo ribelli.

Ci ribelliamo a ciò che vediamo ogni giorno: bambine e bambini morti per le conseguenze dell’inquinamento qui nei nostri territori, così come bambine e bambini che cadono sotto le bombe e le macerie delle guerre nel mondo, per la fame e per gli stenti, in una atrocità senza fine, insensata, che può e deve essere fermata subito.

Chiediamo la bonifica dei siti inquinati; chiediamo cura e attenzione per la terra e il paesaggio, il suolo vivo, il cibo buono e la biodiversità; chiediamo lo stop alle industrie inquinanti così come a quelle di armi; chiediamo lo stop all’invio di armi; chiediamo di togliere dai capitoli di bilancio i finanziamenti alle industrie belliche e ai combustibili fossili; chiediamo scelte anticolonialiste. Le guerre hanno il solo scopo di portare il profitto a pochi e lasciare il resto della popolazione nella povertà e inquinamento, distruggendo il pianeta e azzerando il futuro.

Basta guerra, parli la pace, in nome delle vite innocenti che non hanno alcuna colpa.

Non possiamo assuefarci all’orrore dei bambini straziati. Pace subito! Cura dei territori, amore per l’umanità. Uccidere i bambini vuol dire condannare a morte l’umanità.

(per aderire mammedanordasud@gmail.com)

Prime adesioni:

Cinzia Guaita

Comitato Riconversione RWM per il lavoro sostenibile e Rete Warfree-liberu dae sa gherra

Lorella Cappio e Carla Borreca, Forum H2O Abruzzo, NO HUB DEL GAS Abruzzo

Giovanna Margadonna, Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona

Clementina Piluso, l’Ass Sos La piana del Casone Scarlino-Grosseto

Linda Maggiori, Faenza eco-logica

Ina Camilli, comitato residenti Colleferro

Consulta le Donne di Colleferro, SIN valle del Sacco

Nadia d’Arco Rete no Rigass no Gnl

Francesca Marino, Comitato la Piazza della val di Cornia, Piombino

Maria Grazia Bonfante, Salviamo il paesaggio provincia di Cremona

Raffaella Giubellini e le donne Basta Veleni Brescia

Mamme contro inceneritore e fonti inquinanti di Mantova

Mamme per la Salute e l’Ambiente ODV Venafro

Cinzia di Modica, Comitato stop veleni Augusta Siracusa Priolo Melilli.

Daria Prandstraller, No Passante, Bologna

Daniela Spera Legamjonici Taranto

Ass. Giustizia per Taranto

Mamme no Pfas Veneto

Milena Prestia, Presidio No Inceneritori No Aeroporto Firenze.

AlterPiana Firenze Prato Pistoia

Ass. Acqua Bene Comune Pistoia e Valdinievole ODV,

Ass. Alleanza Beni Comuni Pistoia ODV,

Comitato Obiettivo Periferia

Rita Melis, Difesa Sanità Pubblica ( Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica)

Rosalba Luzzi, Bio-distretto del Montalbano; Gas Fico Carmignano; Le Montalbane

Franca Guelfi, Vivere Vado

Roberta Caldera, Comitato La Roccia giustizia e verità per il futuro, Gavardo

Clara Gonnelli, Massa Carrara, Associazione per i Diritti dei Cittadini aps (ADiC Toscana APS)

Paola Lucarini, Ass. Ondaverde – Mal’aria Falconara Marittima

Presidio della Val d’agri di Libera Basilicata

PD: la serata a Porto Vado del 22 novembre ‘23 – Proviamo a raccontarla.

PD: la serata a Porto Vado del 22 novembre ‘23

Proviamo a raccontarla.

 

Dopo la serata alla SMS di Porto Vado organizzata dal Circolo vadese PD lo scorso 23 novembre, molti cittadini ci hanno chiesto “com’era andata” e se avremmo fatto un resoconto. Abbiamo aspettato parecchio perché impegnati ad organizzare la manifestazione del 3 dicembre e soprattutto perché, sinceramente, ci è mancata la capacità di sintesi e descrizione di una serata scialba e triste, senza un guizzo di pensiero.

La prima uscita pubblica del PD dopo i fatti dell’estate, è stata agita con grande prudenza: sì percepiva, di là dal tavolo, la classica paura della prima, aggravata probabilmente dalla paura della contestazione.

I presenti erano per metà simpatizzanti o iscritti PD, e per un’altra metà persone che a vario titolo cercavano lì una qualche conferma alle posizioni del PD rispetto al tema rigassificatore, e anche più in generale sul futuro di Vado.

Tutti ne sono usciti delusi.

I temi all’odg, evidentemente messi lì solo per fingere un aperitivo sostanzioso al piatto del rigassificatore, non sono stati affrontati: si è detto del nuovo PRP ma nulla sul suo contenuto se non stucchevoli impegni a voler coniugare armonicamente industria, turismo e porto: perfetta continuità con la politica del decidere in totale autonomia rispetto ai cittadini.

Dopo mesi faticosi, ma in qualche modo anche rinvigorenti, di dibattiti e prese di posizione nette e coraggiose da parte di molti, ci siamo sentiti avvolti da un senso di deja vu’, di politica felpata, tra il populismo timido e la prima repubblica.

Gli interventi dei relatori sono stati di una banalità politica sconcertante.

Il sindaco Russo, approdato con fatica al campo del NO, ha ribadito la solita contrarietà all’impianto con le solite motivazioni ambientali e di sicurezza che lasciano intatto il problema della necessità o no dei rigassificatori, dell’hub del gas, delle strategie per uscire dal fossile. Un NO tale e quale quello dei primi giorni, espresso frettolosamente e senza convinzione, ci è parso per opportunità politica.

L’apice della serata è stato raggiunto da Arboscello quando, con un refolo di emozione, ha plaudito alla grande coalizione contro l’impianto, alla necessità di continuare nell’unità, pur nella diversità su altri temi.

Un volemose bene, un’unitarietà di intenti indirizzata esclusivamente a far sapere che il PD c’è, che è con la gente; qualche ardito giro di parole ben calibrato ha spiegato che il ritardo del suo NO è stato dovuto allo studio del progetto. Non molto convincente davvero…

Quasi impercettibile poi, il suo endorsement verso la candidatura di Gilardi a Sindaco di Vado: forse non intendeva esporsi troppo verso un cavallo non proprio di razza… Chissà.

Di Gilardi non vale la pena parlare: ad una precisa richiesta di una sua posizione rispetto alla documentata stasi occupazionale a Vado (dopo anni di fanfara sullo sviluppo glorioso dell’economia vadese) ha balbettato che non conosceva i dati e che li avrebbe senz’altro cercati. Sconsolante per uno che aspira ad amministrare il Comune!

Questi, in sintesi, i dati ufficiali di Regione Liguria: oggi il numero di occupati a Vado è pari a quello del 2018: nessun incremento.

Ciò dimostra due cose:

  1. La ripartenza dell’economia proclamata da Giuliano come derivante dal volano della piattaforma è una bufala. (la piattaforma è stata inaugurata nel 2019)
  2. I nuovi occupati sulla piattaforma hanno rimpiazzato i posti persi in altri settori (peraltro con numeri lontani anni luce dalle previsioni)

Certo se, come ha fatto il PD quella sera, ci si ricorda che nel 2014 si andava peggio per la chiusura della centrale, il pareggio può essere venduto come una conquista: la più classica delle vittorie di Pirro.

Questa sorta di lapsus è forse la cosa più vera che abbiamo sentito il 22 novembre a Porto Vado. Gli oratori “neo-ambientalisti” sembravano piuttosto rimpiangere i bei tempi andati in cui Burlando e Soci garantivano impunità agli inquinatori e progettavano colate di cemento in ogni dove (con particolare accanimento sul ponente genovese dove trovavano in Scajola senior e Soci una sponda perfetta con cui dialogare (la famosa “opposizione costruttiva”… in senso letterale!)

CONCLUSIONE

Il PD locale (in  linea con  Confindustria e  Camera di Commercio savonese) non critica la politica energetica nazionale; semplicemente  contesta lo spostamento a Vado, nello spirito del miglior nimbysmo.

E finché si resta sul questo piano si lascia la porta aperta all’accettazione del progetto di fronte a qualche modifica; sicchè il volemose bene di Arboscello deve essere realisticamente coniugato con la consapevolezza che qualcuno scenderà ad una prossima fermata.