Vivere Vado, appresa la morte del dottor Sandro Berruti, partecipa con sincero cordoglio al lutto della famiglia e di quanti l’hanno stimato per le sue doti umane e per la sua competenza professionale.
Gen, 2025

Vivere Vado, appresa la morte del dottor Sandro Berruti, partecipa con sincero cordoglio al lutto della famiglia e di quanti l’hanno stimato per le sue doti umane e per la sua competenza professionale.
Di fronte alla tragedia che si è consumata a Calenzano la mattina di oggi 9 dicembre, nella raffineria ENI in cui è esplosa un’autocisterna durante le manovre di carico e scarico, con un tragico bilancio di vittime, feriti e dispersi, il primo nostro pensiero non può che essere di profondo cordoglio per le persone che hanno perso la vita e di grande affetto e vicinanza a chi ha subito danni, fisici, materiali e psicologici.
La stessa vicinanza esprimiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’impianto e del settore, che si trovano esposti a drammatici eventi come questo.
Non dimentichiamo che le conseguenze per il territorio circostante e la salute delle persone che ci vivono, con la dispersione nell’aria di diossine, idrocarburi e loro derivati, rimarranno per un lungo periodo e non sono al momento quantificabili, ma indubbiamente rivestono un concreto pericolo, tanto che il Sindaco ha diramato l’ordine alla popolazione di non uscire di casa e non aprire le finestre.
Per altro, la legge (Direttiva Seveso 3), che va applicata in tutti i casi come questo impone norme tassative, fra le quali persino il divieto di consumare prodotti agricoli della zona, e tanto altro ancora.
Eventi come questo mettono in luce l’altissimo livello di pericolosità di tutte le strutture deputate al trasporto, lo stoccaggio e la lavorazione degli idrocarburi.
L’evento ci ricorda altri drammatici episodi avvenuti nel tempo in diversi luoghi del nostro Paese, che ancora oggi hanno ripercussioni sulla salute, sull’ambiente, sul disastro climatico e sulla qualità della vita.
Tutte vicende nelle quali le preoccupazioni delle popolazioni erano sempre state zittite garantendo che quelle strutture erano “sicure”.
Le norme di sicurezza sono a tutt’oggi inadeguate, i controlli sono evidentemente insufficienti; più ingenerale, continuare a stipare nei nostri territori un’infinità di impianti deputati alla gestione delle fonti energetiche fossili, rende tutto il Paese un’enorme area di alto rischio, rispetto alla quale andrebbero preparati, pubblicizzati, sperimentati dettagliatissimi piani di emergenza.
Sembra una vera e propria beffa, di fronte alla tragedia consumatasi oggi, il fatto che nelle settimane passate a Ravenna (altra area satura di strutture legate all’estrattivismo fossile) si è tenuta, per iniziativa della Prefettura, con grande risonanza mediatica, la simulazione non già di un incidente rilevante, ma di un possibile “attacco di ambientalisti” contro un impianto.
Ovviamente chiediamo che si inizi subito l’opera di bonifica delle zone colpite, ma anche di tutte le aree che presentano elementi di rischio d’incidente, di pericolo per la salute e di distruzione dell’ambiente; pretendiamo che si investa molto e molto di più sulla sicurezza e ci si decida a varare un vero Piano per la prevenzione degli incidenti nei posti di lavoro, che ogni anno sono causa di una vera e propria strage continuata; e soprattutto ribadiamo la convinzione che vada imboccata subito la strada di una vera transizione ecologica, a partire dall’abbattimento (e non la mistificazione delle “compensazioni”) delle emissioni inquinanti e climalteranti, che significa innanzi tutto stabilire una moratoria su tutti i progetti di espansione delle opere al servizio delle fonti fossili, e viceversa accelerare (senza mettere continui bastoni fra le ruote, come oggi avviene) i processi di riconversione verso un sistema basato sulle fonti rinnovabili e soprattutto sul risparmio energetico, l’efficientamento, la produzione diffusa e decentrata.
D’altronde, il consumo dei fossili, del gas in particolare, da anni sta diminuendo, ed è assurdo insistere nell’implementazione di strutture che vanno a vantaggio solamente del profitto dei colossi dell’estrattivismo.
La vita delle persone, la salute delle popolazioni, la tutela dell’ambiente, il futuro delle giovani generazioni, sono molto più importanti dei lauti profitti dei padroni del fossile.
9 dicembre 2024
VIVERE VADO aderisce alla Rete NoRigass NoGnl
UN ALTRO GRAZIE AL COMMISSARIO
Tra gli ultimi atti del Commissario Straordinario, c’è una delibera di Giunta che aggiorna il Piano di Protezione Civile comunale relativamente al rischio di incidente rilevante che si verifichi in conseguenza dell’attività dei 2 stabilimenti RIR presenti a Vado: Alkion e Infineum.
Da sempre Vivere Vado segnala il diritto dei cittadini ad essere informati sulle azioni di autoprotezione in caso di incidente, in primo luogo in riferimento al trasporto settimanale del cloro sulla linea ferroviaria che attraversa il centro abitato; in particolare nel passato mandato ha più volte richiesto all’amministrazione, SENZA ALCUN RISCONTRO, di occuparsi del problema.
L’insediamento del Commissario è parsa occasione opportuna per tornare alla carica: gli abbiamo fatto presente la situazione e richiesto un suo intervento.
La risposta è andata al di là delle aspettative: ci è stato assicurato l’impegno, a fronte della precipua responsabilità del sindaco sul tema, e nelle more della predisposizione dei Piani di Emergenza Esterna, in capo alla Prefettura.
Nei mesi abbiamo appurato che il Commissario stava effettivamente rispettando l’impegno assunto, che è infine giunto a compimento con la delibera citata e le conseguenti ISTRUZIONI OPERATIVE DI AUTOPROTEZIONE IN CASO DI INCIDENTE INDUSTRIALE.
Tali istruzioni dovranno essere diffuse capillarmente nelle zone interessate.
Aspettiamo che la nuova Giunta si adoperi per programmare/sollecitare le dovute esercitazioni.
La delibera -> https://comune.vado-ligure.sv.it/…/avviso-istr-operat-rir/
Hanno amministrato per 10 anni, hanno perso 10 milioni di Euro del Comune di Vado e candidano il Vicesindaco della Giuliano a Sindaco?
La coppia Giuliano e Gilardi ha amministrato Vado dal 2014 perdendo 10 milioni di € tra patrimonio e cassa e Gilardi si presenta alle elezioni come candidato Sindaco. Con che credibilità?
Ecosavona 1: negli anni 2015 e 2016 Waste Italia ha prelevato dalla cassa tutta la liquidità di Ecosavona, con il consenso del Consiglio di Amministrazione, mettendo lʼazienda in grosse difficoltà: non pagava i fornitori e non distribuiva i dividendi.
Si aveva il paradosso di unʼazienda molto profittevole ma senza soldi. Si trattava di un prestito abusivo dallʼazienda al proprio azionista principale: nel 2016 arrivò a 8 milioni di €; puntò anche un misterioso credito commerciale con il proprio azionista principale, di altri 8 milioni di € (ma che rapporti commerciali ci possono essere tra unʼazienda e il suo azionista?). Il credito arrivò così a oltre 16 milioni di € (su 25 di fatturato) senza che il rappresentante del Sindaco di Vado in Consiglio di Amministrazione se ne accorgesse e intervenisse.
A marzo 2017 lʼazionista di Waste chiese il concordato preventivo per Waste Italia, con la richiesta di cancellare il debito; il Consiglio di Amministrazione di Ecosavona accettò.
Il patrimonio si ridusse di 16 M€ e quindi il Comune di Vado perse 4 M€ in proporzione alla sua quota.
Per un anno si perse anche il dividendo di 1 milione di €. In Consiglio Comunale invitai la Giunta a fare azione di responsabilità contro il Consiglio di Amministrazione che aveva agito al di fuori dei suoi poteri: “Se non fate azione di responsabilità qualcuno potrebbe pensare che eravate dʼaccordo per la sparizione di questi soldi”.
La Giunta decise di non fare azione di responsabilità ed accettò la perdita, ma dimostrò di non essere capace di tutelare il patrimonio comunale.
Ecosavona 2: nel 2015 venne approvata la Legge Madia che richiedeva agli enti locali di liberarsi delle partecipazioni in aziende commerciali (soprattutto se in perdita).
Nel 2017 il Consiglio Comunale deliberò la cessione a SAT della partecipazione in Ecosavona (che dava al comune circa 1 milione di € di dividendi ogni anno).
Vivere Vado si oppose alla cessione in quanto era in fase di richiesta lʼampliamento della discarica; il comune avrebbe potuto adeguarsi alla Legge Madia in un tempo successivo, una volta approvato lʼampliamento, ricavando un pezzo di cessione ben maggiore.
La Giunta invece decise per la cessione immediata a SAT con un valore bassissimo (solo circa 5 milioni di € per una partecipazione che rendeva 1 milione di € allʼanno). Dopo la cessione SAT ha dato a Vado un dividendo di solo 500.000 €: la differenza con il milione che Vado riceveva prima è dovuta alla percentuale destinata agli altri comuni (22%) e alle tasse sugli utili che SAT paga mentre il Comune prima non ne pagava.
Lʼampliamento poi venne approvato (fino al 2035) per cui, globalmente, sulla vita della discarica, Vado incasserà oltre 7 milioni di € in meno rispetto a quanto avrebbe incassato se fosse restata di proprietà di Vado. Con lʼampliamento lʼazienda oggi vale molto di più di quanto scritto nel bilancio di SAT (almeno 10 milioni di €) per cui oggi nella SAT è nascosto un tesoretto di almeno 5 M€ non valorizzati nei conti; questo tesoretto potrebbe essere goduto dallʼeventuale compratore (IREN?), se il Sindaco di Vado sarà inadeguato.
Una beffa amara per Vado è che i sindaci di Varazze, Albenga, Roccavignale ecc. si godono ogni anno dei dividendi della discarica mentre lʼampliamento penalizza solo Vado.
La Giunta dimostrò di non sapere tutelare il patrimonio del Comune e ridusse le entrate in modo significativo.
Il giudizio si conferma se si esamina il caso del rigassificatore: SNAM non avrebbe potuto fare il progetto senza entrare in contatto con il Comune ed avere informazioni e il consenso del Sindaco e della sua Giunta.
Se Gilardi sapeva, ma tacque, fu sleale nei confronti dei cittadini, se non sapeva, fu inadeguato.
Questi sono solo due episodi tra i tanti di questi anni: impegni non onorati dallʼautorità portuale per la Piattaforma e non fatti rispettare (es. dovevano spendere per lavori a Vado per 90 Milioni di € e ne hanno speso meno di 2, doveva essere su pali e lʼhanno fatta di terra ecc.), la destinazione delle aree Ferrero a Centro Commerciale quando sarebbe stato opportuno lasciarle produttive.
Gilardi non è credibile, la dimostrazione di inadeguatezza che ha dato in questi 9 anni è più che sufficiente per invitare la popolazione a votare per Franca Guelfi e per il suo gruppo.
Roberto Cuneo
Candidato al Consiglio Comunale di Vado Ligure per Vivere Vado
Il nuovo manifesto di Vivere Vado
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FRANCA GUELFI
Candidata Sindaco – Vivere Vado
Elezioni Comunali Vado Ligure – 8 Giugno 2024
Incontro Pubblico
👉 Rigassificatore tra dubbi e certezze
➡️ Mercoledì 5 Giugno ore 21
📍 Teatro Nuovo di Valleggia
FRANCA GUELFI
Candidata Sindaco – Vivere Vado
Elezioni Comunali Vado Ligure – 8 Giugno 2024