Apr, 2023

Ai tanti che si sono impegnati nella raccolta differenziata
Ai pochi che hanno ottenuto i cassonetti stradali in sostituzione del porta a porta
Ai residenti in via 1° maggio, ora diventata: via Rumentaio
Da oltre 5 anni l’Amministrazione comunale, con l’appoggio delle minoranze, ha avviato sul territorio comunale il porta a porta: l’unico sistema unanimemente riconosciuto come capace di far raggiungere e mantenere la quota di raccolta differenziata fissata dalla legge.
Dopo l’ottimo risultato del primo anno, la situazione è andata via via peggiorando ben oltre l’iniziale previsto calo fisiologico: il fatto è che l’Amministrazione non ha messo in atto alcun intervento per mantenere la percentuale: nessun rinforzo informativo e di sensibilizzazione, nessun intervento atto ad arginare l’infrazione delle regole: rispetto dei giorni e dell’orario di conferimento, uso dei sacchetti dati in dotazione, …
Prova ne sia che, non avendo più raggiunto i risultati previsti dalla legge, il Comune deve versare una quota a favore della Regione (€ 5/t di rifiuto urbano indifferenziato residuo eccedente la percentuale del 35% in peso rispetto al totale del rifiuto prodotto).
Per il 2021 la somma è stata pari a € 539,86.
Poiché l’Amministrazione non gestisce i problemi sono legittime le lamentele e la richiesta di cassonetti stradali, la strada meno faticosa per gli utenti, ma anche più facile per azzerare l’importante investimento nel porta a porta; aggiungendo così allo spreco la spesa per i nuovi cassonetti.
L’assenza di una politica chiara sulla gestione rifiuti non consente di risolvere i problemi né di aprire una riflessione franca con i cittadini, in primo luogo quelli scontenti.
Nel vuoto di idee e di impegno, l’Amministrazione preferisce accontentare un gruppo di cittadini che comprensibilmente alzano la voce aprendo la strada ad un prossimo fallimento del sistema porta a porta, in barba a chi si era impegnato in tal senso con fatica, costanza e senso civico.
Boscaccio uno scenario sempre più intricato.
Ieri le cronache locali riportavano la preoccupazione per presunti ritardi nell’approvazione del progetto di ampliamento della discarica per non meglio precisate lentezze burocratiche… “non politiche” precisa l’articolista che poi riporta solo il parere di Monica Giuliano.
Oggi nell’articolo di MarcoPreve su Repubblica troviamo in fila tutta una serie di possibili spiegazioni e approfondimenti che riescono a dare una interessante ed inquietante lettura d’insieme.
Vale la pena leggerlo… anche per il Sindaco di Vado.
L’ampliamento sarà a breve un dato di fatto. Non finga timori Ecosavona: Toti è perfettamente d’accordo col PD di Arboscello. Completa il trio il nostro Sindaco che, rappresentante di entrambi gli schieramenti, si è ben guardata dal porre vincoli all’operazione.
Quindi nessuno si illuda che l’ampliamento non passi; tutt’al più sarà accolta qualche osservazione delle associazioni ambientaliste.
L’ampliamento toglie le castagne dal fuoco a gran parte degli amministratori liguri e garantisce lauti guadagni ad Ecosavona. Peggiora il quadro la delega a tecnici “super partes” della nascente Agenzia regionale rifiuti che – come già detto – allontana dal controllo dei cittadini le scelte più critiche
Vado – come troppo spesso accade ed è accaduto – pagherà il prezzo: un rio sarà spostato, una vallata sarà riempita di rifiuti con conseguenze note, la storia si ripete peggiorando e la nostra città è sempre più lo “sgabuzzino” dell’intera regione.
Qui trovate i dettagli del progetto originario presentato dai progettisti
[serata informativa del 4 set 2020 organizzata da Vivere Vado sull’ampliamento]
NB: In quello ora in approvazione sono ricompresi i due lotti che in prima istanza erano stati separati.
Sono passati pochi giorni ed ecco che, puntualmente, si ripropongono (come un pasto indigesto) le idee di sfruttamento del territorio vadese … ECOSAVONA ha infatti ripresentato la richiesta di autorizzazione all’ampliamento della discarica del Boscaccio che sembrava aver abbandonato.
In questo articolo si legge una molto significativa affermazione dell’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Giampedrone:
<L’istituzione dell’Agenzia dei rifiuti vuole superare la ritardata realizzazione degli impianti e anche la situazione di bassa raccolta differenziata, grazie al superamento della frammentazione tra le Province e al suo ruolo forte che le consentirà di prendere decisioni, superando la necessità di accordi su base locale sia per quanto riguarda gli impianti sia per il servizio, dando così una svolta al sistema ligure>.
Sommessamente osserviamo che quello che l’assessore chiama ” superamento della frammentarietà” era nato proprio per dare autonomia e responsabilità alle Province. Il cosiddetto Ambito Territoriale Ottimale RIFIUTI … non è più ottimale evidentemente…
Chiaro l’obiettivo no?
Spostare sempre più le decisioni fuori dal controllo, pur molto indiretto, dei cittadini onde evitare pericolose discussioni pubbliche e danni di immagine per i politici di turno che si eviteranno decisioni poco popolari delegandole ai “tecnici” da loro nominati
Inoltre questo sistema renderà più facile la soluzione del (grosso) problema genovese dello smaltimento rifiuti caricandolo sulle altre province ancora di più di quanto già non avvenga (alla discarica del Boscaccio ogni giorno sono molti i camion di rifiuti targati GE …).
Un bell’applauso alla nuova scintillante governance!
Con buona pace del controllo democratico e della partecipazione dei cittadini.
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IVG-28gen22 si-accentra-la-governance-dei-rifiuti-ecco-la-nuova-agenzia-regionale