ENNIO ROSSI E LA VADO DELLE MERAVIGLIE

PAROLE PAROLE PAROLE…

Fedele al proprio stile della politica degli annunci, l’Amministrazione vadese coglie l’ennesima occasione per raccontarci la favoletta del Mulino bianco, che ammanta di rosee illazioni la totale assenza di dati positivi.

Commentiamo alcune affermazioni dell’assessore Rossi.

1. La “ritrovata vivacità del mercato immobiliare e del commercio” non ha alcun elemento oggettivo a supporto: si chiede al lettore un atto di fede.

2. Il “welfare di primordine” è una realtà a doppia faccia: è vero che i nostri Servizi sono finanziati con entrate impensabili altrove (derivanti dall’ impatto delle discariche, riconosciuto dalla legge), ma la loro attività è tanto più alta quanto più sono presenti problemi economico-sociali da risolvere.

3. “Finalmente si trova anche lavoro… Nuovi insediamenti produttivi stanno via via arrivando nelle aree industriali dismesse” anche grazie al volano della piattaforma che l’Amministrazione ritiene stia creando sistema, sinergia.

Non c’è dubbio che l’operatività di una grande opera, così come l’apertura di un piccolo esercizio di vicinato abbiano oggettive ripercussioni positive sugli occupati, bisogna considerare però almeno altri due fattori: la quantità e qualità di tale occupazione, e le ripercussioni negative.

Per il primo fattore (quantità e qualità di nuovo lavoro) i numeri si potrebbero conoscere senza grossi problemi (le assunzioni sono registrate in una banca dati nazionale), inoltre il Sindaco Giuliano si è a più riprese impegnata a fornire un report dettagliato sugli andamenti dell’occupazione a Vado … salvo poi dimenticarsi di farlo e reagendo sdegnata quando le veniva ricordato.

Per il secondo fattore (ripercussioni negative conseguenti alle nuove attività insediate), è decisamente più difficile analizzarne le dimensioni anche se – ad esempio – gli impatti dirompenti in termini di erosione del litorale e di danni alle connesse attività, sono molto evidenti, tuttavia il vulcanico Ennio Rossi si improvvisa demografo e – anche se l’assessore non lo esplicita – dalle sue parole si evince che la piattaforma abbia benefici influssi anche sulla felicità coniugale e sembri originare una forte ripresa della fertilità di coppia testimoniata dall’apertura di negozi per bambini.

Dal canto nostro siamo convinti che non serva una acutissima capacità di analisi per vedere che non si fa altro che spendere ingenti somme per cercare di tappare i guasti provocati da interventi invasivi sulla natura in cambio di non meglio precisati vantaggi per la collettività ancora tutti da dimostrare e siamo altrettanto convinti che una buona amministrazione si distingua anche dalla sua capacità di portare dati concreti a sostegno delle proprie affermazioni rispettando l’intelligenza dei cittadini.

UN PO’ DI CHIAREZZA SUI RIPASCIMENTI DELLE SPIAGGE VADESI.

 

Dalle parole del vicesindaco, i due distinti interventi di ripascimento sembrano un tutt’uno.
In realtà solo quello a ponente della Spiaggia Libera Attrezzata è stato eseguito dal Comune: una povera pezza, tanto doverosa quanto destinata a staccarsi presto, che non consentirà la riapertura del Lido di VADO, a differenza di quel che induce a pensare la dichiarazione del vicesindaco.
Diverso il caso del ripascimento presso i BAGNI KARIBU, a carico di Autorità di Sistema Portuale, e primo lotto di un intervento più strutturale che prevede anche la realizzazione, a partire da fine estate, di 2 dighe soffolte, di cui solo con gli anni si scoprirà l’utilità o no.

È previsto inoltre un pennello, che il vicesindaco indica alla foce del torrente Segno (secondo un vecchio progetto di Autorità Portuale), e che a noi risulta essere stato ripensato alla foce del Rio Valletta, allo scopo di permettere lo sbocco dei due corsi d’acqua, altrimenti destinati all’insabbiamento; anche l’eccesso di sabbia costituisce un problema.

 

Posti questi chiarimenti, non dimentichiamoci che si tratta, tutti, di interventi tampone a riduzione del danno provocato dalla piattaforma e che si risolveranno solo con la realizzazione della nuova diga foranea, che salverà le spiagge di Vado allontanando l’erosione a quelle di Savona: mors tua vita mea.

Il compiacimento è quindi del tutto fuori luogo: il  Comune, già condannato per l’erezione del muro a difesa della Spiaggia Libera, primo tentativo tanto urgente quanto maldestro di salvare il salvabile, dovrebbe esprimere solo preoccupazione: Vivere Vado ha ben chiaro in memoria che è il primo responsabile di questa situazione, emblema della presunzione umana e della cattiva politica, che strappa il consenso ai cittadini con bei rendering e belle parole, e poi li frega in corso d’opera: altro che realizzazione su pali!!

 

No alla miniera nel comprensorio del Parco Naturale Regionale del Beigua

VIVEREVADO

INVITA TUTTI A SOTTOSCRIVERE LA PETIZIONE CONTRO LO SFRUTTAMENTO MINERARIO DEI TERRITORI DEL BEIGUA E STIGMATIZZA L’AUTORIZZAZIONE CONCESSA DA REGIONE LIGURIA PER L’AVVIO DI SONDAGGI DI VALUTAZIONE DEL GIACIMENTO DI TITANIO CHE SI TROVA NELLE ROCCE DEL PARCO (riconosciuto UNESCO Global Geopark)

 

FIRMA QUI https://www.change.org/p/regione-liguria-no-alla-miniera-nel-comprensorio-del-parco-naturale-regionale-del-beigua

 

 

Meglio tardi che mai? In questo caso è proprio tardi purtroppo!

Nel gennaio 2008 in vista della consultazione popolare sulla Piattaforma Maersk un gruppo di stabilimenti balneari vadesi hanno scritto un documento a favore della realizzazione della Piattaforma Maersk in cui si leggeva “l’impatto ambientale della piattaforma sarà mitigato dalle opere del masterplan, dalle modalità di costruzione e dalla tempistica … la salvaguardia e la sistemazione dell’arenile sono garanzia per la nostra attività.”

Oggi leggiamo sulla stampa savonese che l’associazione balneari sta protestando per i fenomeni erosivi che da Vado  si stanno estendendo al litorale savonese con grave danno all’economia turistica; purtroppo in questo caso non vale l’adagio “meglio tardi che mai”.

Negli ultimi vent’anni in tanti hanno voluto credere alle promesse di Sindaci e Autorità Portuali, di Maersk e di altri promotori della Piattaforma su mitigazioni dell’impatto ambientale e sulla occupazione.  La presa di contatto con la realtà sta forse avviandosi.

 

RADDOPPIO TIRRENO POWER E MISTIFICAZIONE

Alcune testate hanno ripreso il nostro comunicato volto a smascherare alcune affermazioni davvero inaccettabili,

ringraziamo e speriamo che i media non smettano di seguire questa vicenda e rendano difficile il tentativo di derubricarla ad una “questione da tecnici”.      Certe scelte riguardano tutti noi.

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LA PRESA DI POSIZIONE DEL COMUNE DI VADO

DA IVG

DA SAVONA NEWS 

 

AGGIORNAMENTO (25.01.21): 

Oibò i vertici di Tirreno power fanno gli offesi perché gli ricordiamo che prima di essere bloccati dalla magistratura avrebbero voluto aumentare la potenza dei loro impianti a carbone (il terzo gruppo richiesto) e bollano come propaganda le nostre parole quando riportiamo le indagini del CNR (una delle massime autorità scientifiche del nostro paese).
Dobbiamo aver toccato qualche nervo scoperto, di certo è difficile credere alla buona fede di chi continua a negare qualsiasi evidenza e qualsiasi responsabilità.
Qui sotto il link al comunicato di Tirreno Power che reagisce alla nostra presa di posizione contro le omissioni e le reticenze del Comune di Vado e della azienda stessa: