In memoria di Franco Mattone

Questa notte è mancato il nostro amico Franco Mattone, un’amicizia nata contemporaneamente a quella dell’ex Comitato “Vado Vuole Vivere” e consolidatasi in tutti i vent’anni di vita di Vivere Vado.
Rimarrà con noi il ricordo della sua intelligenza e della sua sensibilità, spesso inaspettata dietro l’aspetto di roccia incrollabile.
Siamo vicini a Agnese, a Marta e a tutta la famiglia.
Per Cristina, coordinatrice del nostro Movimento, un pensiero speciale.

In memoria di STEFANO PESSANO

Una settimana fa è mancato il nostro concittadino.

Scrivo su di lui queste righe, consapevole di dover trovare l’equilibrio tra il rispetto della sua volontà di riservatezza e il bisogno di memoria di una comunità.

Mi riferisco alla comunità che nel dopoguerra ha perimetrato il proprio spazio di vita collettiva tra piazza Cavour, il caruggio di via Mazzini, via Garibaldi.

Di questo pezzo di storia vadese Stefano è stato protagonista e narratore, conferendole una dimensione di saga, di epopea.

Chiunque abbia vissuto abbastanza a lungo sa fare un amarcord paesano, ma quella di Stefano è stata invece una lettura critica di quegli anni, figlia di intelligenza e sensibilità sociale, capace di osservare e giudicare dalla più ampia prospettiva della situazione sociale e politica generale.

Se fino ad oggi quella storia è riuscita a sopravvivere, il merito è dei tanti, Stefano in testa, che ne hanno tenuta viva la narrazione.

So di esprimere un punto di vista di parte perché a quel pezzo di storia appartengo anch’io, benché solo grazie alla luce riflessa di mio padre; ma sono convinta che questo pensiero per Stefano sia condiviso dalle persone che credono alla tutela della nostra memoria locale, quale contributo alla ricostruzione di un tessuto sociale oggi in disgregazione.

Per questo Vivere Vado pubblica volentieri questo mio ricordo.
Franca Guelfi

NUOVA GIUNTA, VECCHI METODI

Ci risulta che la settimana scorsa sindaco e assessori (non sappiamo se la Giunta era al completo) hanno incontrato non meglio definiti rappresentanti di SNAM..
A quale scopo?
Potrebbe essersi trattato di un semplice dovere d’ufficio o atto di cortesia nei confronti del nuovo sindaco?
Potrebbe essersi trattato di una manovra di SNAM per insinuarsi nel punto debole della coalizione anti rigassificatore?
Potrebbe essere stata la risposta a un invito del sindaco, magari per ribadire sottobanco l’ok della vecchia Giunta al progetto?
Non lo sappiamo.
A pensar male si fa peccato, è vero, ma in questa prolungata allerta delle istituzioni e della comunità a difesa del territorio, e a fronte dell’assenza di notizie, ogni ipotesi è giustificata.
Un semplice comunicato stampa che desse conto del tenore dell’incontro avrebbe evitato ogni dietrologia e sarebbe stato un segno di discontinuità con il passato.