MONUMENTO ALL’ABBANDONO

Venerdì scorso abbiamo affisso uno striscione di denuncia presso l’edificio della ex spiaggia libera attrezzata.


Ieri il Sindaco lo ha fatto rimuovere.


Aspettavamo questa mossa perché Gilardi ha ben imparato l’esercizio dell’amministrazione non democratica, che silenzia il dissenso soprattutto quando è fondato.


Ma noi siamo tranquilli: ANCHE SENZA STRISCIONE IL MONUMENTO ALL’ABBANDONO È LÌ, IN TUTTA LA SUA EVIDENZA, A RICORDARE I DIECI ANNI DI PESSIMA AMMINISTRAZIONE GIULIANO-GILARDI.


E A FARCI PREOCCUPARE PER IL FUTURO.

@follower Comune Di Vado Ligure #monumento #abbandono

Resoconto Consiglio Comunale del 4 aprile 2025

Contrariamente al solito, questa volta diamo conto di un nostro voto a favore relativo al punto 10 all’Ordine del Giorno

Il 4 aprile è passata in Consiglio comunale la “Bozza di Accordo“, cosiddetto dei CASSONI.

Il testo originario era stato reso pubblico il 31 maggio 2023 (validato da una delibera di Giunta comunale del 25 agosto, ultimo giorno utile prima delle dimissioni del sindaco).

L’obiettivo era quello di consentire la costruzione nella nostra rada dei cassoni per la diga di Genova allo scopo di:

  • recuperare vecchi impegni non mantenuti dell’Accordo di programma del 2018;
  • strappare nuovi impegni per nuove opere utili alla nostra città.

(Qui i nostri commenti del 2023:

10.05.2023 – https://www.viverevado.it/category/notizie/vendere-vado/

03.06.2023 – https://www.viverevado.it/category/notizie/sole-cuore-amore/

16.06.2023 – https://www.viverevado.it/category/notizie/cassoni-in-cambio-di-fuffa/

)

Da allora, per ben noti motivi, l’iter si è fermato, fino al testo discusso venerdì scorso in Consiglio.

Vivere Vado l’ha fortemente criticato per i seguenti motivi:

  1. pur essendo un documento prioritario per il futuro di Vado, è arrivato in Consiglio a distanza di ben dieci mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione, inequivocabile segno della sua inerzia;
  2. degli originari 6 sottoscrittori sono rimasti: MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), AdsP (Autorità di sistema portuale), Comune (mancano Provincia, Regione e Autostrada dei Fiori);
  3. contrariamente al titolo della delibera, non si tratta del previsto Accordo ma di un suo stralcio: infatti sono rimaste fuori almeno due opere fondamentali, presenti sia nel testo del 2023, sia in quello dell’Accordo 2018, e precisamente:
  • il porticciolo: nel 2023 si confermava l’inizio lavori nel 2025;
  • la messa in sicurezza del torrente Segno: nel 2023 si prevedeva l’inizio lavori per il primo semestre 2024.

Queste opere non sono più citate!

Il Sindaco ha motivato il fatto dicendo che l’Accordo riguarda solo le opere su cui il Ministero interviene con il finanziamento.

Riguardo alle nuove opere (nuova strada in sponda destra del Segno, sistemazione rio Lussu, rifacimento ponte via Verdi, rifacimento ponte via alla Costa) il documento conferma l’importanza delle opere, ma l’impegno al finanziamento e i tempi di realizzazione non sono cogenti, e quindi non garantiti.

Dall’analisi precisa del testo (di tutte le opere, dei finanziamenti disponibili e delle date di progettazione e di realizzazione) abbiamo dedotto l’incapacità del Sindaco di raggiungere gli obiettivi che lui stesso si era dato: nel confronto con gli altri soggetti è risultato sopraffatto.

A FRONTE DI QUESTE CRITICHE, ABBIAMO VOTATO A FAVORE.

PERCHÉ?

Perché le opere previste sono tutte necessarie, indispensabili, non tanto per quel “passo decisivo verso il futuro” di cui parla il Sindaco, quanto per ridurre – in ritardo vergognoso e irrecuperabile – il danno delle scelte dissennate degli ultimi dieci anni.

Con questo voto abbiamo voluto rimarcare, proprio noi che abbiamo contrastato a lungo la realizzazione della piattaforma, i tanti problemi che l’opera ha portato con sé e la conseguente necessità di affrontarli con la massima decisione, ottenendo in cambio una benevola elargizione per la quale si debba ringraziare, come ha fatto il Sindaco, ma un serio e tempestivo risarcimento danni.

Post scriptum:

Nel testo sono presenti anche due opere non direttamente connesse alla vita della comunità vadese:

  • la seconda fase della diga foranea di Vado Ligure;
  • il cantiere cassoni per la realizzazione della diga di Genova.

Riguardo alla prima, in Consiglio abbiamo presentato uno studio secondo il quale la diga non sarebbe necessaria, ma anzi dannosa per l’equilibrio delle spiagge (prevista erosione della spiaggia di Savona e insabbiamento del litorale vadese fino al torrente Segno); abbiamo chiesto all’Amministrazione di valutare tale ipotesi, anche dalla luce di quanto scritto nell’Accordo: “Le parti provvederanno a valutare le eventuali più opportune forme di finanziamento“, affermazione da cui si deduce che la realizzazione non è data per scontata.

Riguardo alla diga di Genova abbiamo contestato il fatto che l’Amministrazione la ritenga strategica per Vado: questo è falso e rappresenta un affronto alla logica più elementare: il cantiere cassoni comporta su Vado un impatto marino, atmosferico, acustico.

Non siamo contrari di principio al cantiere cassoni, ma la trattativa si sarebbe dovuta eventualmente aprire dopo la chiusura dell’Accordo 2018. Invece si continua nella politica del dare prontamente e dell’avere chissà quando e forse.

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Osservazioni deposito GNL 12 marzo 2025

Progetto: “Costruzione ed esercizio di un nuovo impianto di deposito di GNL e bioGNL della capacità di mc 19.800 nel Comune di Bergeggi, in area portuale di Vado Ligure”

Osservazione n°1: Mancata analisi delle alternative all’ubicazione del nuovo impianto.
Il Proponente non offre alcuna motivazione a supporto della scelta del bacino portuale di Vado Ligure, se non quella secondo cui la non realizzazione dell’intervento comporterebbe “gravi ripercussioni sulla sicurezza energetica nazionale”.

Osservazione n°1: Mancata analisi delle alternative all’ubicazione del nuovo impianto. Il Proponente non offre alcuna motivazione a supporto della scelta del bacino portuale di Vado Ligure, se non quella secondo cui la non realizzazione dell’intervento comporterebbe “gravi ripercussioni sulla sicurezza energetica nazionale”.

Al proposito, si osserva quanto segue:
– La comunità di Vado Ligure ha già assunto un’ampia parte di responsabilità nella soluzione di problematiche sovralocali e nazionali, come si dimostra dettagliatamente nella seguente Osservazione n°2. – Secondo la Corte di Giustizia (Sentenza 7 novembre 2018 causa C461-17): “Il committente deve fornire informazioni relative all’impatto ambientale sia della soluzione prescelta sia di ciascuna delle principali alternative da lui prese in esame; nonché alle ragioni della sua scelta, perlomeno sotto il profilo del loro impatto sull’ambiente anche in caso di rigetto, in una fase iniziale, di tale alternativa. La descrizione sommaria deve essere fornita per tutte le principali alternative prese in esame dal committente, a prescindere dal fatto che esse siano state inizialmente previste da lui stesso o dall’autorità competente o proposte da talune parti interessate”. – È altresì mancata la valutazione dell’alternativa zero che, in ragione del principio di precauzione, il sottoscritto Movimento ritiene al momento l’unica praticabile, almeno in attesa di poter disporre di dati aggiornati e completi sull’intero contesto ambientale e sanitario, come si dimostrerà nelle pagine seguenti.

Osservazione n°2: Analisi incompleta dell’impatto cumulativo del nuovo impianto con attività industriali esistenti e previste.

Il progetto afferma che: “Non vi sono impianti a Rischio di Incidente Rilevante a distanza tale da determinare effetti sinergici e additivi in termini di scenari incidentali” (Studio Preliminare Ambientale, pag. 133). Tale valutazione considera solo la distanza del nuovo impianto dai due stabilimenti RIR e non le vie di trasporto
del GNL, che avverrà su linea ferroviaria e strade, entrambe contigue alle abitazioni del centro cittadino. Il fatto che gli impianti industriali rispettino ciascuno prescrizioni e MTD vigenti, nulla ha a che fare con l’impatto cumulativo che invece deve valutare, proprio a prescindere dall’impatto dei singoli, la possibilità che il nuovo impianto non produca una cumulabilità delle emissioni ed immissioni, in una logica da effetto moltiplicatore che possa portare a superi dei valori soglia (esempio emissioni in atmosfera) oltre che un innalzamento del livello e/o della frequenza del rischio incidenti.
Ad esempio, il progetto non cita il fatto che sul tratto di ferrovia che attraversa Vado Ligure già transitano settimanalmente gli isocontainer contenenti cloro e diretti allo stabilimento Infineum.
Si dà, di seguito, una descrizione sintetica del contesto ambientale vadese entro il quale dovrebbe inserirsi l’opera, contesto che il progetto ha considerato solo parzialmente.
Il territorio del Comune di Vado Ligure presenta una oggettiva degradazione ambientale dovuta sia alla passata fase di industrializzazione durata quasi un secolo, sia alla persistente presenza di importanti insediamenti industriali a terra e in rada, che di seguito elenchiamo.

Criticità a terra:
– una discarica (Boscaccio) a servizio regionale per rifiuti urbani e speciali; in corso di ampliamento per un totale di circa 3 milioni di mc di rifiuti, in sostituzione di 130.000 m² di bosco;
– una discarica (Bossarino) per rifiuti speciali, con accumulo di oltre 4 milioni di mc di rifiuti; in corso di ampliamento per un totale netto di oltre 1 milione di mc di rifiuti;
– due cave per coltivazione di inerti;
– una Centrale elettrica a turbogas;
– otto siti da bonificare, eredità del passato industriale;
– due stabilimenti classificati RIR: Infineum Italia (chimica per uso industriale), Alkion Terminals – prossimamente Saar Dp Green-(movimentazione di prodotti petroliferi);
– una linea ferroviaria che attraversa il centro abitato, a servizio del traffico portuale, e dello stabilimento Infineum per il rifornimento settimanale di cloro.

Criticità in rada:
– un terminal container con superficie di 21,7 ettari, capacità di 900.000 teu/anno;
– un reefer terminal per la logistica della frutta;
– un’area riservata alla movimentazione di merci pericolose;
– due pontili per lo sbarco petroli: Alkion Terminals e Exxon, con relativi depositi costieri – un ormeggio multiboe gestito dalla Srl SARPOM, classificato stabilimento RIR.

Con tali oberanti servitù un Comune di soli 8.000 abitanti è oggettivamente titolato a respingere una nuova presenza RIR nel proprio bacino portuale.

Osservazione n°3: Omessa valutazione della presenza del parcheggio a servizio delle spiagge di Bergeggi.

“A sud dell’area di progetto si trova una porzione di terminal contenitori, un parcheggio per la clientela delle spiagge di Bergeggi… polo turistico e ricettivo di notevole interesse” (Studio Preliminare Ambientale, pag. 45). Di detto parcheggio, che conta oltre 600 stalli di sosta, il progetto omette la valutazione di un suo diretto interessamento nella eventualità di un incidente in area portuale.

Osservazione n°4: Analisi incompleta delle conseguenze derivanti dalla contemporaneità di tre cantieri attivi nello stesso specchio acqueo portuale e a terra.

Il previsto deposito occuperebbe uno specchio di mare adiacente a due cantieri già attivi:

– “Adeguamento della diga foranea di Vado Ligure”.
– “Variante al PFTE per la fornitura di cassoni prefabbricati” (Diga di Genova).

È di tutta evidenza, nel caso prevedibile di sovrapposizione temporale dei tre suddetti cantieri, il presentarsi di criticità derivanti da condizioni meteomarine ostili, che il progetto non pare considerare. Uguale interferenza si presenterà con altri due cantieri a terra:
– il cantiere del previsto nuovo svincolo autostradale in località Bossarino
– il cantiere, già attivo, per la soppressione del passaggio a livello di via Sabazia
L’oggettivo incremento del traffico comporterà un aumento delle emissioni in atmosfera con ulteriore impatto negativo sulla vivibilità dei residenti.

Osservazione n°5: Mancanza di dati ante operam relativi all’impatto sulla salute.

Relativamente al tema si osserva quanto segue:
1. La tabella relativa agli indicatori BesT (Studio Preliminare Ambientale, pag. 143 figura 4.43) espone solo i dati aggregati relativi alla intera provincia, e non quelli disaggregati per Comune.

La necessità di tali dati era già stata manifestata da codesto Ministero il quale, nel corso della procedura autorizzativa del nuovo svincolo e casello autostradale aveva richiesto, tra le altre, la seguente integrazione: “Il Proponente approfondisca la caratterizzazione dello Stato attuale della popolazione e delle componenti che possono interferire con lo stato di salute della popolazione, nell’area interessata dalla realizzazione dell’opera in esame, utilizzando un grado di dettaglio dei dati a livello comunale, con riferimento specifico al Comune di Vado Ligure. I dati utilizzati dovranno essere esaustivi, tabellati con chiarezza, non più vecchi di cinque anni E dovranno prendere in considerazione tutte le cause di morte nonché tutte le cause di malattia”.

2. I danni derivanti dai 40 anni di attività della locale Centrale termoelettrica a carbone sono stati scientificamente documentati da uno studio realizzato dagli epidemiologi ambientali dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa tra il 2001 e il 2013. La ricerca ha analizzato l’impatto ambientale della Centrale raccogliendo dati su un campione di 144.000 residenti in 12 Comuni e valutando il rischio di mortalità e ospedalizzazione per malattie tumorali e non tumorali.
I dati hanno mostrato, nelle aree limitrofe alla Centrale, eccessi di mortalità per malattie del sistema circolatorio, dell’apparato respiratorio, del sistema nervoso e degli organi di senso, per tumori del polmone tra gli uomini.

https://www.regione.liguria.it/components/com_publiccompetitions/includes/download.php?id=41336:cnr studio-epidemiologico.pdf

Sottolineiamo che le motivazioni della sentenza di assoluzione per l’azienda nel processo Tirreno Power non hanno messo in discussione il fatto che “il mantenimento in esercizio di una centrale termoelettrica contribuisca a determinare… effetti pregiudizievoli sulla salute della popolazione residente”.

3. Il Comune di Vado Ligure, unico della provincia tra quelli costieri insieme a due circoscrizioni del capoluogo, è stato classificato da Regione Liguria tra i 23 Comuni deprivati della provincia (le altre due categorie sono: Comuni a media deprivazione e Comuni ricchi).
L’indice di deprivazione, che determina la condizione di disagio socio-economico e di svantaggio dei residenti, è dichiarato come strettamente correlato al tasso di mortalità e al grado di attrattività turistica. La descrizione del territorio vadese esposta nell’Osservazione n°2 documenta in modo incontrovertibile tale negativa situazione: un nuovo impianto RIR non può che confermarla e aggravarla.
Nonostante i fatti suesposti non sono stati raccolti e valutati i dati ante operam sulla salute della popolazione residente o presente nell’area interessata al progetto.

Osservazione n°6: Mancata considerazione delle specifiche ricadute negative del nuovo impianto sul territorio del Comune di Vado Ligure.

Si osserva che, sebbene la collocazione dell’impianto sia prevista in territorio del Comune di Bergeggi, il traffico su gomma e su ferro per la distribuzione del GNL e bioGNL interesserà direttamente e prioritariamente il territorio del Comune di Vado Ligure:
– Via gomma le autocisterne, uscite dalla galleria San Nicolò e dal tratto di Aurelia bis, transiteranno lungo la strada di scorrimento veloce che corre rasente i quartieri Valletta, Griffi, Murate, densamente abitati. La previsione del nuovo svincolo e casello di Bossarino indubbiamente ridurrà il danno per queste zone, ma lo incrementerà per la omonima frazione.
-Via ferro gli isocontainer transiteranno, come quelli contenenti cloro (vedi Osservazione n°2) lungo la linea ferroviaria che attraversa il centro città (via Piave, via Maestri, via Sabazia, via XXV Aprile, piazza Corradini, via Aurelia).

Questi fatti non sono stati valutati nel progetto che, anzi, sul traffico viabilistico assume dati fuorvianti perché rilevati durante la stagione autunnale (ottobre 2024) e non nel ben più critico e rappresentativo periodo primaverile ed estivo, quando il nostro territorio accoglie migliaia di turisti.

Ciò inficia la valutazione delle ricadute dell’opera sulla matrice atmosfera.

Vado Ligure, 13 marzo 2025
Maria Cristina Ferrando