APM TERMINAL SCARICA SUI LAVORATORI I COSTI DELLA CRISI POST-COVID… LI CHIAMERANNO ANCORA BENEFATTORI?

A fronte di un investimento dello Stato di oltre 300 milioni di Euro nella costruzione della piattaforma, a fronte dell’affidamento della sua gestione per 50 anni (molto più di quanto di norma non ottengano gli operatori portuali), a fronte di nuovi soldi elargiti da ItaliaVeloce che fa la magica multinazionale danese MAERSK alla prima difficoltà? Mette in cassa integrazione e licenzia operai (tecnicamente non rinnova contratti a termine che – lo ricordiamo – sono la maggioranza di quelli attualmente in forza al terminal container), tanto da non avere manodopera sufficiente per trasportare container dalla piattaforma al controllo doganale.

Tutto questo è abbastanza normale per chi è abituato a comportarsi da padroni senza vincoli … quello che si dovrebbe ricordare sempre invece di osannarli come salvatori della patria e benefattori di Vado…

I sindacati che si stracciano le vesti hanno sempre sostenuto una operazione in cui le garanzie non esistevano in partenza e ancor meno esistono oggi, i lavoratori dovrebbero ricordarlo.

La Sindaca Giuliano ha sempre incensato Maersk perché investe su Vado e porta occupazione ai Vadesi  omettendo spesso di dire che l’investitore più consistente in questa vicenda sono i cittadini italiani, gli elettori dovrebbero ricordarlo.

Noi lo ricordiamo e sappiamo che chi fa gli interessi propri non sta facendo una cosa inattesa e disdicevole … chi invece ha sempre cercato di spacciare l’operazione piattaforma come una sorta di “manna dal cielo” elargita ai fortunati vadesi ha mentito cinicamente sapendo di mentire e non esiterà a farlo ancora.

 

ricordiamo che APM TERMINAL ricorre – per oltre 300 addetti – anche alla Cassa integrazione prevista per attenuare gli effetti della crisi indotta dal COVID (ma non sembra che i traffici container e al terminal frutta si siano ridotti)  leggi qui articolo di IVG

 

UNA NOTIZIA INQUIETANTE

VADO RADDOPPIA … LE PIATTAFORME CONTAINER DIVENTANO DUE?

Vado raddoppia… Un’altra piattaforma container nei piani del governo? La notizia è scivolata via in un silenzio assordante fino ad ora … noi teniamo alta l’attenzione e vi terremo informati

leggete le ultime righe di questo articolo di IVG

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AGGIORNAMENTO 16/07/2020 – ABBIAMO PUBBLICATO QUESTO POST SU FB:

RADDOPPIO PIATTAFORMA?
L’8 luglio la testata on line IVG intitolava: ” Italia veloce, quasi due miliardi di euro di interventi nel savonese”.
Nell’ambito dell’articolo un virgolettato informava che il MIT prevedeva, nel bacino portuale di Vado: “un’espansione a mare di 250.000 mq per un nuovo terminal contenitori…”.
Sebbene la descrizione sembri proprio quella dell’attuale piattaforma, la notizia ha generato allarmismo. Infatti tanti cittadini ci chiedono conferma o no della notizia.
Di conseguenza, a margine del Consiglio Comunale di ieri, ho chiesto al sindaco informazioni in merito. Ha risposto che nella tabella delle opere allegata al Decreto tale previsione non c’è. Le ho chiesto una comunicazione ufficiale per allentare le preoccupazioni.
Franca Guelfi

Contestualmente a questo comunicato abbiamo chiesto a IVG di indicarci, se possibile, l’esatta fonte della citazione.

 

AGGIORNAMENTO 18/07/2020

Rispondendo alla nostra richiesta, IVG ci ha informato di avere chiesto e ricevuto direttamente dal Mit l’elenco dettagliato delle opere previste nel nostro porto: conferma quindi l’autorevolezza della fonte e l’autenticità del documento.

Noi lo abbiamo trovato in rete (def 2020 interventi a sv e vado), citazione compresa così come riportata da IVG: la lettura ragionata del contesto ci ha però convinto, senza ombra di dubbio, che SI TRATTA PROPRIO DELLA ATTUALE PIATTAFORMA.

Con ciò, cari lettori, tranquillizzatevi: ci basta e avanza la piattaforma che abbiamo.

EMISSIONI ACUSTICHE CAUSATE DALLE OPERAZIONI PORTUALI A PORTO VADO

EMISSIONI ACUSTICHE CAUSATE DALLE OPERAZIONI PORTUALI A PORTO VADO: UN BELL’ACCORDO NON SI NEGA A NESSUNO

Vi proponiamo alcune considerazioni sull’articolo di IVG dell’11 giugno scorso, sul problema delle emissioni acustiche causate dalle operazioni portuali.

SCARICA QUI IL PDF DELL’ARTICOLO IVG 11giu20 accordo rumori porto

  • Poiché il nostro Movimento è figlio di quel Comitato Vado Vuole Vivere che per primo contestò la piattaforma portuale, accogliamo sempre favorevolmente ogni segnale di impegno attivo dei cittadini per la soluzione dei problemi del territorio.

Nel contempo fa sorridere (si fa per dire) il fatto che il Comune di Bergeggi si lamenti del porto, visto che in questi vent’anni ha sempre votato a favore di tutte le decisioni prese in Comitato Portuale e relative al bacino di Vado. 

Tanto… loro erano dietro la curva… 

Ricordiamo la sola voce di Claudio Pasquarelli che ha cercato di farsi sentire: invano.

  • È vergognoso che si siano dovute aspettare rimostranze di cittadini e accordi di Amministratori per attuare “interventi infrastrutturali” considerati “di lieve entità”.
  • Solo chi non sa nulla del porto di Vado può rallegrarsi della volontà di “limitare l’utilizzo del Terrapieno Sud, la cui maggiore vicinanza dell’abitato ha determinato rimostranze”.

L’abitato citato è quello di Bergeggi, ma quello che si toglie di là – spiega l’articolo – sarà spostato nella fascia di retroporto, contigua all’abitato di Porto Vado, che non sarà certo tutelato dalle barriere fonoassorbenti.

  • Ridurre l’impatto del trasporto su gomma è un obiettivo che da sempre sottoscriviamo.

Ma che dire dei mugugni dei cittadini di Vado centro che, abitando lungo la linea ferroviaria, sopportano stupiti il passaggio del traffico container? Purtroppo sono quelli che, bontà loro, hanno creduto alle parole degli Amministratori: il traffico scavalcherà la città… eliminati i passaggi a livello del centro città.

Tutte falsità date a bere ai cittadini meno attenti.

 

La piattaforma c’è, molti l’hanno voluta ed imposta alla cittadinanza senza risparmiare bastone e carote (più il primo che le seconde), molti hanno preferito credere ed obbedire piuttosto che combattere.

Ora è bene prendere coscienza che chi ha sacrificato la città non sa e non può difenderla da chi a palazzo San Giorgio pensa di poter gestire un territorio abitato come fosse un molo.  

 

La tormentata storia d’amore e di guerra tra Giuliano e Signorini continua…

Il 16 maggio il Secolo XIX pubblica una intera pagina  dedicata al porto di Vado… curiosamente i tre pezzi vanno sotto il richiamo “allarme coronavirus”…  vorrà dire che ritardi e problemi raccontati negli articoli hanno una causa precisa… la pandemia!

Pensavamo di aver visto tutto ma ecco che Il virus ha preso il posto delle “eccezionali mareggiate” e degli “eventi calamitosi” degli ultimi anni come colpevole di ogni ritardo ed inefficienza dei nemici/amici Giuliano Signorini che nel frattempo  continuano sul consolidato copione la loro commedia:

Il Sindaco “sbotta e picchia i pugni sul tavolo”, Signorini abbozza e arriva prontamente qualcuno dall’alto a far da paciere … fino alla prossima sceneggiata

Leggendo il Secolo del 16 maggio infatti ci prende una strana sensazione di deja vù… guardate un po’ qui i precedenti episodi della telenovela (e forse qualcuno ce lo siamo dimenticato…)

A settembre 2019 la Giuliano invocava un commissario per la mobilità legata alla piattaforma:

https://www.viverevado.it/il-sindaco-si-smarca/

ma poi ci si era trovati tutti (Toti, Signorini e la Giuliano) intorno ad un tavolo in quel di Vado per siglare accordi e fare la pace,

ancor prima (era gennaio 2019) si era rivolta ad un avvocato per ottenere il rispetto degli accordi… ma poi il governo l’aveva rassicurata:

https://www.viverevado.it/giuliano-chiama-rixi-risponde/

PER QUANTO ANCORA DOVREMO SORBIRCI QUESTA SCADENTE COMMEDIA? POTREBBERO ALMENO FARE UNO SFORZO DI FANTASIA PER STUPIRCI…

 

Conclusa la gara per l’affidamento dei lavori di rifacimento della DIGA di Vado Ligure – prima fase

Affidati i lavori per modificare la DIGA di Vado Ligure in funzione della Piattaforma Multipurpose: c’è sempre Fincosit

L’Autorità di Sistema Portuale GE-SV ha aggiudicato i lavori per il primo lotto del rifacimento della diga foranea di Vado (Progettazione ed esecuzione per la realizzazione della nuova diga di Vado Ligure – prima fase), l’ha fatto in realtà a fine 2019  ma nessuna notizia è trapelata finora e anche chi scrive ha faticato non poco a trovarne notizia sui siti in cui è obbligatorio per legge pubblicare la documentazione delle gare d’appalto.  

Leggi il documento di aggiudicazione del dicembre 2019 (clicca qui)

Qui la notizia dell’avvio della gara nel settembre 2019 

Qui la scheda economica sul sito di Regione liguria con stima costi nuova diga

Forse tanta riservatezza è dovuta al fatto – davvero inaspettato – che a vincere la gara è stata una cordata guidata da FINCOSIT ovvero la stessa ditta che avrebbe avuto già da tempo affidato questo lavoro con assegnazione diretta e senza gara con un budget stimato di 80 milioni di euro (invece dei 69,4 mln€ che riceveranno) se non ci fosse stata  la segnalazione all’ANAC da parte di Italia Nostra Liguria (Presidente Roberto Cuneo) cui ANAC ha risposto invitando l’Autorità di Sistema a rispettare le norme e ad affidare i lavori tramite gare aperte.


Certo 10 milioni di euro di risparmio sono poca cosa di fronte al fiume di denari pubblici che stanno sostenendo la “maerskizzazione” di Vado Ligure e di sicuro la Sindaco Giuliano non ha motivo di suonare la grancassa come al suo solito (anzi magari dovrebbe arrossire per non aver sostenuto le giuste osservazioni dei terribili ambientalisti); riteniamo comunque giusto che i cittadini di Vado (e non solo di Vado) siano informati di quanto avvenuto grazie all’impegno di chi davvero cerca di tutelare legalità e interessi della collettività.

 

 

 

 

 

 

 

 

ALCUNI PUNTI DELLA VIA REGIONALE DA TENERE A MENTE NEL PROSSIMO FUTURO, UNA GRAFICA CHE MOSTRA L’ESTENSIONE DELLA NUOVA DIGA PREVISTA (PRIMA E SECONDA FASE) e LA SCHEDA ECONOMICA DELLA PIATTAFORMA DAL SITO DI REGIONE LIGURIA CON STIMA COSTI DIGA