MAREGGIATA E PASSEGGIATA. La responsabilità è della piattaforma

17 dicembre

MAREGGIATA E PASSEGGIATA
La responsabilità è della piattaforma

Il danno subito dalla passeggiata è stato attribuito, da certe fonti, alle eccezionali condizioni del mare. Si è parlato di onde alte addirittura 7 metri, abbattutesi sul litorale di Vado!
Una bufala: si è confusa l’altezza delle onde al largo, monitorata da un sistema di boe che adesso risulta inattivo, con quella dei frangenti sulla riva; se questi fossero stati di 7 metri (più alti di un edificio di due piani) le case lungo la via Aurelia sarebbero state semidistrutte; non parliamo della riviera di levante, che sarebbe stata investita in maniera gravissima. Basta verificare queste affermazioni con qualunque locale lavoratore del mare (pescatore, marittimo, balneare).
Certe fonti hanno poi tenuto a precisare, senza dati a supporto, che ” la piattaforma non c’entra “.
Invece è proprio questa la causa.
In 30 e passa anni da quando la passeggiata è stata costruita, non è mai successo nulla.
Perché solo oggi questo danno?
Perché proprio in quel punto e non su tutta?
Perché con il nuovo riempimento, e in particolare con il posizionamento della fila di cassoni in testata, il mare non ha più trovato sfogo e si è scaricato sulla spiaggia di levante, con forza raddoppiata (vedi figura); quel tratto di spiaggia perciò, oltre alle onde dirette, ha ricevuto anche quelle che si sarebbero abbattute su un altro tratto di arenile e che, invece, la piattaforma ha convogliato lì, incrementandone la velocità. Si tenga presente che il fronte della piattaforma ha una lunghezza di 300 metri, davvero una bella rampa di lancio!
Ricordiamo anche che tutti gli studi sull’opera sono stati fatti senza la banchina di testata costruita in cassoni (il modello era di una piattaforma su pali anche sulla testata) per cui l’effetto “riflettente” causato da questa modifica non è stato provato con il modello.
La nuova diga foranea potrebbe attenuare il problema (causandone altri peggiori) ma non è ancora stata né progettata né finanziata. Così, non solo non si protegge la piattaforma, ma neanche il paese.

N.B. Sapere chi finanzierà le opere di ripristino non è importante: anche se il Comune non sborsasse una lira si spenderanno comunque soldi pubblici, cioè di tutti noi.

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