VADO LIGURE: CITTÀ COLONIZZATA

Sottotitolo: SINDACO CERCASI
Sarà il caldo torrido che dà alla testa?
Sarà la nostra incapacità di comprendere il difficile lavoro di chi ci governa?
Sarà solo voglia di mugugno?
Sia quel che sia, il malessere è diffuso: sono in aumento i commenti negativi sulla nostra città:
Vado uguale a Beirut
Vado da terzo mondo
Vado rumentaio ligure
Il rispetto che abbiamo per la storia – quella con la maiuscola e quella locale – insieme alla consapevolezza degli attuali scenari di guerra, ci impediscono di sottoscrivere certe valutazioni.
Useremo perciò un titolo meno d’effetto e più ragionato per descrivere la Vado del 2025:
VADO LIGURE: CITTÀ COLONIZZATA
Sottotitolo: SINDACO CERCASI
Dopo aver consumato i marciapiedi del centro città per i 6 mesi precedenti le elezioni, il Sindaco di Vado è desaparecido per sua propria mano: in un anno ha saputo parlare solo attraverso qualche comunicato dell’ufficio stampa zeppo di frasi fatte, buone per tutte le occasioni. Non ha mostrato alcuna volontà di relazione diretta con i cittadini, nessuna capacità di ascolto.
Ma davvero non arrivano a Palazzo le loro lamentele?
Ma davvero Gilardi non ha neppure un amico fidato che faccia un giro e gli riporti notizie sulla reale situazione della vita quotidiana?
Il traffico a servizio della logistica portuale che soffoca la vivibilità quotidiana.
L’ampliamento del Boscaccio che sta mostrando a tutti il suo impatto, al momento solo paesaggistico.
I rumori notturni della piattaforma che disturbano i residenti sul litorale da Porto Vado a piazza Corradini.
L’interminabile cantiere del ponte che ha esasperato fino ad oggi i residenti del palazzo dei ferrovieri e di quelli limitrofi.
Finalmente venerdì 11 luglio la via Aurelia sarà riaperta!!!.
Il cantiere di via Sabazia che è tollerato con pazienza e nervi saldi solo perché si sa che il peggio arriverà a lavori finiti.
Tacciamo del progetto del deposito GNL…
Tacciamo della prospettiva dell’inceneritore…
CHE FARE? MOLTO POCO.
PERCHE’?
1. Perché il vero dramma è l’eredità devastante di scelte politiche sbagliate che hanno modificato per sempre il territorio.
Lo abbiamo detto 20 anni fa: Vado non sarebbe più stata una città, ma un porto con annesso nucleo urbano che piano piano sarebbe stato fagocitato: i fatti finora ci hanno dato ragione; la piattaforma ha già allungato i suoi tentacoli dentro la terraferma pretendendo spazio: il risultato è una viabilità sproporzionata fatta di sovrappassi, viadotti, superstrade, super-rotonde, e di una ferrovia che ha prepotentemente occupato il cuore urbano dividendolo in due.
Tutte scelte urbanistiche decise da Autorità Portuale perché a Vado ha trovato porte aperte da sindaci-sudditi compiacenti.
2. Perché Gilardi, complice di questa colonizzazione, non ha la statura per opporvisi.
Recentemente ha affermato con disinvoltura in Consiglio comunale che a Vado ci sono ancora spazi disponibili per il retroporto: una follia!
Una sola argomentazione positiva viene portata a sua difesa: dicono sia un bravo ragazzo. Essere un bravo ragazzo non basta: a Vado ci sono centinaia di bravi ragazzi che non hanno la stoffa per ricoprire il ruolo di sindaco di una città complessa come la nostra. E Gilardi è tra questi: si illude di governare ma è in completa balia di Autorità Portuale; desterebbe tenerezza se si guardasse solo l’aspetto umano della cosa, ma qui è in gioco la dignità di un territorio, ed essere inconsapevole equivale ad essere colpevole.
D’altra parte non ci si poteva aspettare nulla di diverso da chi per due mandati ha approvato incondizionatamente l’operato di Monica Giuliano, la Sindaca che ha governato con splendidi risultati sul piano personale e pessimi risultati sul piano dell’interesse pubblico.
E pensare che, nel pur breve spazio di un mandato si sarebbero potute gettare le basi per disegnare un futuro diverso; il nostro programma elettorale conteneva in modo molto chiaro gli indirizzi per una nuova identità di Vado da costruire con autonomia di pensiero, coraggio, visione.
Ma noi abbiamo perso le elezioni e queste qualità mancano a chi oggi ci governa: Gilardi, chiuso a Palazzo, continuerà ad agire – e soprattutto a non agire – come un bravo ragazzo capace solo a
mitigare l’impatto del nuovo ponte con una balconata fiorita, a distrarre l’opinione pubblica con un sempre più ricco programma di manifestazioni, estive e non.
È così che promuove una Vado “più moderna, efficiente ed accogliente per cittadini e imprese”.
PER CHI VUOLE CREDERCI.
Gli altri, quelli che non chiudono gli occhi di fronte alla realtà, hanno capito che si sta distruggendo il futuro di una città, per poi lasciarla andare alla deriva.
Complimenti!

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