Parlano di noi 2018


 

 


8 Agosto

5 Luglio 2018

 Lunedì  2 luglio è apparso sul SECOLOXIX un intervento di Carlo Giacobbe  dal titolo

Porto e ambiente. L’assenza di Savona”

 Di seguito la risposta di Roberto Cuneo


6 Aprile 2018
“Vivere Vado” attacca il sindaco Giuliano: “Nascosti dei documenti”.

La risposta: “Parole gravissime, è tutto pubblico”

L’attacco del gruppo di minoranza è pervenuto ieri tramite un’interpellanza presentata in consiglio comunale contro la prima cittadina che “avrebbe celato gli studi sui futuri e pesanti danni alla spiaggia di Vado”…CONTINUA


15 Marzo 2018  La Stampa

6 Marzo 2018

Rassegna stampa 2018

18 dicembre da IL SECOLOXIX

 

28 novembre

L’ultima versione dell’Accordo di programma non indica la data degli interventi citati nell’articolo: né entro 2 anni per la strada di scorrimento, né entro 4 anni per la costruzione del casello

 

La Stampa 11 Settembre

 

25 Agosto

IL SECOLOXIX

 

26 Luglio

Pra’, i contenitori fermano le dune anti-rumore

Genova – Di qua c’è il porto. C’è un’industria, quella dei moli, che garantisce alla città migliaia di posti di lavoro. Di là, a poche decine di metri dalle banchine, c’è invece il quartiere di Pra’ , un’intera delegazione che da anni chiede interventi per limitare il rumore e l’inquinamento prodotto dalle grandi navi…CONTINUA da The medi telegraph

 

24 Giugno
Le forze oscure della piattaforma

Succede a Roma, a Firenze, al Col di Tenda. Scioperi, manifestazioni e stop ai lavori in (quasi) tutti i cantieri della Grandi Lavori Fincosit, l’azienda rinviata a giudizio per lo scandalo MOSE, che qui da noi sta costruendo l’ecomostro Maersk senza, a quanto pare, nessun sobbalzo. Come è possibile?…CONTINUA da NININ

4 Giugno

26 Maggio La Stampa

 

1 Maggio

 

6 Aprile

LEGGI  L’ARTICOLO DA  “IL FATTO QUOTIDIANO”

 

14 Febbraio 2018

I progettisti della piattaforma Maersk chiamati a restituire i soldi
della progettazione del Mose di Venezia

I commissari straordinari del Consorzio Venezia Nuova hanno inviato, in questi giorni, due atti di “diffida e messa in mora” per gli errori riscontrati nel progetto. Tra gli altri, la richiesta ha raggiunto gli uffici Technital: gli stessi progettisti della piattaforma Maersk di Vado Ligure…CONTINUA da NININ

 

2 Febbraio 2018 IL SECOLOXIX

 

1 Febbraio 2018 LA STAMPA

 

20 Gennaio

Dal sito NININ
Altri guai per i costruttori della piattaforma Maersk

Tenda bis: dopo il sequestro del cantiere nella scorsa primavera, i lavori stentano a ripartire. Anas punta il dito sull’impresa appaltatrice, la Grandi Lavori Fincosit, e si dice pronta a risolvere il contratto…CONTINUA

Ripascimento dopo la mareggiata

1 Gennaio – 10 Gennaio

RIPASCIMENTO DOPO LA MAREGGIATA

 Foto 1 gennaio

 Foto 10 Gennaio
Si ricomincia da capo: il mare si è già ripreso quasi tutta la sabbia

COMMENTO

Un giorno, sant’Agostino in riva al mare meditava sul mistero della Trinità, volendolo comprendere con la forza della ragione. S’avvide allora di un bambino che con una conchiglia versava l’acqua del mare in una buca. Incuriosito dall’operazione ripetuta più e più volte, Agostino interrogò il bambino chiedendogli: «Che fai?» La risposta del fanciullo lo sorprese: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Sorridendo Sant’Agostino spiegò pazientemente l’impossibilità dell’intento ma, il bambino fattosi serio, replicò: «Anche a te è impossibile scandagliare con la piccolezza della tua mente l’immensità del Mistero trinitario».

VADO LIGUREqualcuno non ha ancora capito, con la piccolezza della sua mente, che non può arrestare la forza del mare: se viene bloccato, prima o poi troverà un altro sfogo.

Mareggiata e passeggiata

17 dicembre
MAREGGIATA E PASSEGGIATA
La responsabilità è della piattaforma

Il danno subito dalla passeggiata è stato attribuito, da certe fonti, alle eccezionali condizioni del mare. Si è parlato di onde alte addirittura 7 metri, abbattutesi sul litorale di Vado!
Una bufala: si è confusa l’altezza delle onde al largo, monitorata da un sistema di boe che adesso risulta inattivo, con quella dei frangenti sulla riva; se questi fossero stati di 7 metri (più alti di un edificio di due piani) le case lungo la via Aurelia sarebbero state semidistrutte; non parliamo della riviera di levante, che sarebbe stata investita in maniera gravissima. Basta verificare queste affermazioni con qualunque locale lavoratore del mare (pescatore, marittimo, balneare).
Certe fonti hanno poi tenuto a precisare, senza dati a supporto, che ” la piattaforma non c’entra “.
Invece è proprio questa la causa.
In 30 e passa anni da quando la passeggiata è stata costruita, non è mai successo nulla.
Perché solo oggi questo danno?
Perché proprio in quel punto e non su tutta?
Perché con il nuovo riempimento, e in particolare con il posizionamento della fila di cassoni in testata, il mare non ha più trovato sfogo e si è scaricato sulla spiaggia di levante, con forza raddoppiata (vedi figura); quel tratto di spiaggia perciò, oltre alle onde dirette, ha ricevuto anche quelle che si sarebbero abbattute su un altro tratto di arenile e che, invece, la piattaforma ha convogliato lì, incrementandone la velocità. Si tenga presente che il fronte della piattaforma ha una lunghezza di 300 metri, davvero una bella rampa di lancio!
Ricordiamo anche che tutti gli studi sull’opera sono stati fatti senza la banchina di testata costruita in cassoni (il modello era di una piattaforma su pali anche sulla testata) per cui l’effetto “riflettente” causato da questa modifica non è stato provato con il modello.
La nuova diga foranea potrebbe attenuare il problema (causandone altri peggiori) ma non è ancora stata né progettata né finanziata. Così, non solo non si protegge la piattaforma, ma neanche il paese.
N.B. Sapere chi finanzierà le opere di ripristino non è importante: anche se il Comune non sborsasse una lira si spenderanno comunque soldi pubblici, cioè di tutti noi.