SINDACO DI VADO: ORGOGLIOSA DI FALSIFICARE LA REALTÀ

18 Aprile

A proposito dell’articolo su “La Stampa” del 18/04/2017, a firma di Antonio Amodio SINDACO DI VADO: ORGOGLIOSA DI FALSIFICARE LA REALTÀ L’articolo cita in modo preciso gli investimenti dell’Autorità Portuale di Sistema per le opere previste a Vado: sovrappasso, nuova viabilità portuale e varchi doganali, manutenzione straordinaria dei mezzi ferroviari, illuminazione aree portuali, terminal ferroviario, viabilità all’interno del V.I.O. Come è evidente, si tratta di interventi strettamente legati alla realizzazione dell’opera; oltre a questi, l’articolo ne cita altri tre che, secondo le parole del Sindaco, appaiono invece a favore della città: viabilità comunale parallela a quella portuale, messa in sicurezza del torrente Segno con spostamento tubazioni petrolifere dal letto, trasferimento residenti Gheia. In realtà non si tratta di risultati di una buona Amministrazione: ecco il perché. 1) Viabilità comunale parallela a quella portuale Il Sindaco ha la faccia tosta di dire: “Non era scontato ottenerla. È stato il vero successo dell’ultimo biennio di questa Amministrazione e lo rivendico con forza”. Il nostro Sindaco non ha nulla da rivendicare, se non la volontà di assecondare, ancora una volta, gli interessi di Autorità Portuale prima di quelli dei cittadini vadesi: ricordiamoci che la nuova viabilità comunale è a carico di Autorità Portuale perché nel 2009 era stato deliberato (Sindaco Giacobbe, vicesindaco Giuliano) di cedere via Trieste ad Autorità Portuale, affinché diventasse ad esclusivo uso portuale. È un successo rispettare una delibera (che riduce comunque il territorio comunale) e ottenere, in cambio – come previsto – una viabilità comunale alternativa? O forse il Sindaco avrebbe voluto regalare via Trieste senza nulla in cambio, spezzando in due il territorio comunale? Tanto valeva cedere direttamente tutto l’abitato di Porto Vado.

2) Messa in sicurezza del torrente Segno e spostamento tubazioni petrolifere dal letto Il Sindaco ha la faccia tosta di dire: “Se andiamo indietro di generazioni scopriremo che se ne parlava già ma nessuno, sino ad oggi, è stato in grado di realizzarla. Noi ci riusciremo e non è stato affatto facile”. Ben venga la messa in sicurezza del torrente, ma ricordiamoci che questo intervento (unico tra quelli previsti dall’Accordo: casello, porticciolo, 25% di lavoro per le aziende vadesi…) sta procedendo proprio perché è legato allo spostamento delle tubazioni, azione necessaria alla piattaforma, nonché per le prescrizioni del nuovo Piano di Bacino, che hanno reso urgente l’intervento. Se poi vogliamo andare “indietro di generazioni” ricordiamoci che c’era già la Giuliano – ai tempi del Sindaco Peluffo – quando i vadesi erano stati convinti che il torrente Segno sarebbe “finalmente tornato nell’alveo originario dopo 200 anni”! Ci avevano propinato questo progetto come VERITÀ, scritto da Amministratori illuminati, lungimiranti. Con la stessa certezza e sicumera il progetto è stato poi cancellato da Giacobbe e dalla stessa Giuliano.

3) Trasferimento residenti Gheia Anche questo è un impegno previsto nell’Accordo, eppure il Sindaco non è stata capace di farlo rispettare da Autorità Portuale. E così il futuro dei residenti è ancora buio; presenti e tangibili sono invece le pesanti e quotidiane conseguenze dei due cantieri sul rione.

E per finire Il Sindaco ha la faccia tosta di dire: “Senza l’Accordo di programma sulla piattaforma Maerks del 2008 Vado non avrebbe mai potuto incassare un solo centesimo di questo importante stanziamento”.

Vado non incassa un solo centesimo che non sia parziale risarcimento di ciò che le si toglie.

Non lo dice Vivere Vado, ma quell’Accordo che era stato sottoscritto per ottenere garanzie e compensazioni, proprio a fronte delle servitù che la piattaforma avrebbe comportato. Con questi stanziamenti Autorità Portuale rispetta solo in infinitesima parte, e solo per ciò che conviene direttamente alla realizzazione dell’opera, l’Accordo del 2008, e che la stessa Giuliano, dopo averlo sponsorizzato e votato, ha dichiarato essere inadeguato.

Il Sindaco ha trasformato i diritti dei vadesi in generose concessioni di Autorità Portuale che, non ancora contenta, con estremo sprezzo sta realizzando la piattaforma con versamento in mare, anziché su pali.

E il Sindaco ne è orgoglioso! Secondo noi è un tentativo di falsificare la realtà.

Udienza Tar

15 Marzo

Piattaforma Maersk

Si è tenuta questa mattina davanti al TAR della Liguria l’udienza cautelare nel giudizio promosso da Italia Nostra contro la variante al progetto della Piattaforma “Maersk” di Vado Ligure. In udienza, le difese dei concessionari e delle amministrazioni hanno sostenuto la conformità degli attuali lavori alla precedente versione di progetto e la necessità di numerosi passaggi procedurali ulteriori prima dell’approvazione della variante. E’ stato confermato che si attende dall’ANAC il parere richiesto da Italia Nostra circa la necessità di sottoporre a gara pubblica le opere di realizzazione della diga foranea, previste invece dalla variante come integrazione al contratto esistente. Il TAR della Liguria – dando atto della complessità e del rilievo nazionale della questione – ha disposto la riunione della sospensiva al merito del giudizio, fissando l’udienza del 28 giugno 2017 per la relativa discussione. Italia Nostra è persuasa del fatto che questa variante sia notevolmente peggiorativa per l’ambiente e che la VIA su di essa effettuata dalla Regione, sia del tutto carente non avendo preso in considerazione i pareri dei tecnici indipendenti che avevano sottolineato i problemi di inquinamento del golfo e di erosione della spiaggia di Savona fino ad oggi negati o trascurati. La piattaforma a giorno era stata scelta come compromesso tra interessi produttivi e interessi ambientali, e non sono accettabili variazioni per risparmiare sul costo, a scapito dell’ambiente. Roberto Cuneo – Italia nostra