La favola bella della mobilità a Vado

Piattaforma Maersk e mobilità a Vado Ligure, il Sindaco Giuliano tenta (inutilmente) di farsi vedere preparata


Nello stesso giorno in cui Il Secolo XIX pubblica il resoconto dell’incontro della Fita-CNA col Prefetto sul problema della mancanza di spazi di sosta per i camion, il Sindaco rilascia sullo stesso tema una dichiarazione a La Stampa.

Il contenuto sembra aprire un nuovo corso per il futuro di Vado: “basta” ai camion in sosta nelle strade urbane, via Piave compresa.

Sarebbe ottimo: peccato che di positivo ci sia solo la TARDIVA PRESA DI COSCIENZA di dove reperire le aree per la sosta dei camion.

I 40 parcheggi spacciati dal Sindaco come “nostro progetto” e “soluzione” del problema, in realtà sono da anni previsti nell’area doganale. Se ne ha la conferma leggendo il verbale del Consiglio Comunale dell’11 aprile 2017 in cui si discuteva una delibera (in quella seduta approvata) dove venivano previsti questi 40 posti che in effetti sono 38 (vedi tavola sotto).

 

Dal resoconto della seduta consigliare di oltre due anni fa emergono chiaramente le posizioni di chi parla:

  • Vivere Vado che sollecita la responsabilità dell’Amministrazione, dimostrando che il numero di parcheggi previsto è irrisorio: si cita ad esempio il Terminal di Voltri che movimenta più del doppio di quanto dovrebbe accadere a Vado e dispone di circa 300 posti-camion nell’area antistante l’accesso, quasi 10 volte quelli previsti a Vado.
  • Il Sindaco che non ritiene il problema di sua competenza, e scarica la responsabilità su altri – benché le conseguenze ricadranno sui cittadini vadesi – dicendo: “Non è compito principalmente nostro quello di trovare delle aree pubbliche da destinare ad un’attività che ha una natura prettamente privatistica (…) quello che vi posso dire è che ci sono molte aree di stazionamento private all’interno della Reefer Terminal che vengono messe a disposizione in caso di situazioni di criticità”.

Nella dichiarazione odierna il Sindaco aggiunge: “Se questi non dovessero bastare si potrebbe pensare alle aree Interporto”.

L’espressione “si potrebbe pensare” è la dimostrazione che l’Amministrazione è impreparata non solo rispetto alla programmazione ma anche a qualsiasi ipotesi progettuale.