NIMBY SARAI TU!

Il Ministero dell’Ambiente (?) e della Sicurezza Energetica (!!??) pensa a come mettere il bavaglio ai cittadini.

LEGGI QUI ARTICOLO SULLE IPOTESI DI “LEGGE BAVAGLIO” ALLO STUDIO

Noi di Vivere Vado, basandoci sulle nostre esperienze, ci poniamo una domanda: davvero si tratta di localismo VS sviluppo (magari anche etichettato come “green”) o c’è dell’altro?

L’idea che l’opposizione in sede locale ad una qualsiasi “grande opera” o infrastruttura di livello nazionale possa essere solo di retroguardia è sempre più radicata nella “narrazione mainstream” (e -purtroppo – spesso anche nelle aule giudiziarie): l’acronimo anglosassone NIMBY (not in my backyard – non nel mio giardinetto) è diventato il marchio d’infamia col quale marginalizzare e svalutare chiunque tenti di fare una riflessione che non dia per scontata la bontà di tali mega interventi.

Purtroppo la zona di Vado Ligure ha sperimentato più volte in pochi decenni l’efficacia di questa semplice ma efficacissima tecnica di demolizione delle voci discordanti: è accaduto per chi si ha sollevato il tema dell’impatto ambientale della centrale termo-elettrica a carbone, per chi ha provato a impedire il tombamento della rada di Vado per mano dell’Autorità Portuale di Savona e dell’alleanza Maersk-Fincosit; oggi sta accadendo per chi manifesta la sua totale contrarietà all’accettazione del rigassificatore.

Noi siamo convinti che la tutela egoistica del “proprio giardino” abbia poco a che fare con le battaglie ambientaliste di questo territorio, come di quelle di molte altre parti d’Italia: chi veramente non vuole disturbatori nel suo giardino è chi coltiva il potere fine a se stesso o comunque per carriere personalissime, come le cronache spesso confermano.

Al contrario siamo dell’idea che, proprio dal rapporto conflittuale e di confronto aperto sui dati e sugli obiettivi che una collettività si può porre, possono nascere visioni globalmente valide di sviluppo davvero sostenibile.
La partecipazione popolare alle decisioni strategiche è l’unico antidoto alla bulimia del potere: politico ed economico/finanziario.

 

P.S.

… anche a Vado c’è chi – dal basso della sua posizione prona a decisioni prese sempre altrove – cerca di colpevolizzare chi non si adegua alla ottusa visione del “fare per il fare” senza mai rendere conto e valutare seriamente vantaggi e svantaggi complessivi, rimasticando lezioncine apprese da cattivi maestri/e.

 

GILARDI IMBONITORE

Arriva in fase finale il PROGETTO deposito costiero “Small Scale” di GNL e BIOGNL da realizzarsi nel porto di Vado Ligure

SE QUALCUNO AVESSE DIMENTICATO … IL DEPOSITO GNL A BERGEGGI-PORTO VADO

Nel pieno della mobilitazione contro il progetto di rigassificatore si era sbloccato anche quello – antecedente – di realizzazione di un deposito costiero “small scale” di GNL nella zona portuale di Bergeggi/Porto Vado.
Conseguentemente nelle settimane di fine estate/inizio autunno del 2023 Vivere Vado aveva operato la consueta opera di costante informazione e di denuncia dei rischi e delle – a nostro giudizio – deficienze progettuali nell’ambito dei percorsi di partecipazione previsti (presentazione delle osservazioni).
Del resto già a fine 2022 VIVERE VADO aveva iniziato a parlare di questo progetto 
https://www.viverevado.it/category/notizie/deposito_costiero_gnl/
Si era proseguito portando – come Gruppo Memoria e Futuro – il tema nel Consiglio Comunale di Vado Ligure a marzo ’23
https://www.viverevado.it/category/notizie/consiglio-comunale-14mar23/
Infine a ottobre ’23 VV ha presentato formalmente e diffuso le osservazioni al progetto medesimo
https://www.viverevado.it/category/notizie/osservazioni-depositognl/

Oggi qualcuno “scopre” che il deposito è arrivato alla fine dell’iter autorizzativo con la Conferenza dei servizi; sappiamo bene che non è facile tenere desta l’attenzione su tutti i fronti ma dobbiamo considerare che chi vuole “spremere” il territorio ai soli fini del proprio vantaggio non riposa e non si distrae.

Riprendiamo quindi la lotta anche su questo versante sperando che il fronte NO-Rigassificatore non si disperda in troppi distinguo.

 

 

COMUNICATO SULLA “CAMMINATA SCANZONATA” CONTRO IL RIGASSIFICATORE

Comunicato di Vivere Vado e Anemos, promotori della iniziativa

“CAMMINATA SCANZONATA” CONTRO IL RIGASSIFICATORE.

Una tipica giornata dell’inverno ligure: gran freddo, gran vento, bel sole. Ringraziamo i temerari che hanno affrontato il meteo dando l’ennesimo segnale di voler contare sul futuro del nostro territorio.

Oltre a mantenere desta l’opinione pubblica sulla contrarietà al progetto.

Con l’iniziativa odierna abbiamo voluto sottolineare la nostra posizione di contrasto ad un piano energetico centrato su gas e rigassificatori, non solo per evitare impatti negativi nel “nostro cortile” ma per denunciare un’idea di sviluppo che passa sopra vite e territori senza alcun riguardo. Altri oppositori magari sono caratterizzati da “sindrome nimby” e alla prima variazione del progetto si faranno convincere.

Due striscioni hanno voluto veicolare questa posizione: GOLAR NÉ QUI NÉ ALTROVE e NO FOSSILI NO RIGASSIFICATORI, AL PLURALE.

Una posizione che i promotori hanno tenuto fin dall’inizio della vertenza, ma che oggi hanno ritenuto utile sottolineare.

Hanno anche sottolineato che il titolo “Camminata scanzonata”, intendeva dare una connotazione ironica e allegra all’appuntamento, da non confondersi con l’espressione “spensierata’: i pensieri e le preoccupazioni sul territorio sono infatti ancora tanti, e fondati: oggi abbiamo voluto affrontarli con gli strumenti dell’ironia e della dissacrazione.

A questo sono servite la ” rivisitazione” di alcune strofe della popolare canzone dei Trilli: “Oilidin Oilidin Oilidena, che hanno preso in giro i nostri governanti; a questo sono servite le cerimonie di re-intitolazione delle strade percorse: via Tecnomasio è diventata via SNAM, via Leopardi è stata rinominata via gasdotto, via Cesare Briano è stata rinominata via Toti e Giuliano, via Fiume è diventata via fiumi di gas.

Per chi non era presente e voglia sorridere, nei link sopra trovate il testo delle motivazioni e dei canti.

Nella seconda parte della mattinata ci ha fatto particolarmente piacere aver avuto il tempo di aprire il microfono a tutti coloro che sono voluti intervenire; l’innalzamento della temperatura ha favorito questo scambio di idee, utile al   potenziamento dei legami di comunità.

Grazie infine al sindaco Isetta, che ha camminato con noi fino al parco di San Pietro.

Il nostro auspicio forte è che, insieme ai suoi colleghi sindaci, tenga duro, non indietreggi, e confermi senza se e senza ma il no all’impianto: né qui né altrove.

Alla prossima!  Ad maiora!

                                                                                              Domenica 3 dicembre 2023

 

 

NEL COMUNICATO SOPRA TROVATE ANCHE I LINK AI VARI TESTI UTILIZZATI DURANTE LA MANIFESTAZIONE

LEGGI i servizi su SavonaNews e IVG.IT –  per il racconto e le immagini della manifestazione

anche il TG3 parla dell’iniziativa (da 2’30”) – l’articolo su IL SECOLOXIX 

 

CAMMINATA SCANZONATA CONTRO IL RIGASSIFICATORE

IL 3 DICEMBRE 2023 mattina

da Vado Ligure a Quiliano passando per i Gagliardi

Riprendiamoci il nostro territorio con ironia ed allegria … con l’occasione verrà reiventata la toponomastica lungo il percorso, partecipa e diffondi!

 

QUI PUOI SCARICARE IL VOLANTINO

 

LEGGI i servizi su SavonaNews e IVG.IT –  per il racconto e le immagini della manifestazione

anche il TG3 parla dell’iniziativa (da 2’30”)

MOBILITAZIONE CONTRO IL RIGASSIFICATORE: BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO?

A quasi quattro mesi dallo scoppio della notizia, il nostro territorio continua ad essere al centro della cronaca per le numerose iniziative di protesta da parte di molteplici soggetti a diverso titolo contrari al progetto.

Questo risveglio generale, questa voglia di esserci e di contare non può che rallegrarci, ma deve contemporaneamente essere accompagnata da uno sguardo particolarmente lucido, che – sulle prospettive future del progetto – vada al di là delle apparenze.

Vi spieghiamo il nostro perché.

 

Fabio GILARDI

Sull’ex vice sindaco, Gilardi, a furor di popolo soprannominato “a sua insaputa“, abbiamo già scritto.

Registriamo che il Partito è impegnato a renderlo presentabile accompagnandolo nelle sue prime uscite pubbliche.

Lo ha fatto con l’incontro previsto (ma non ancora tenutosi) a Porto Vado: nel programma il suo nome è stato CAUTAMENTE inserito piccolo, al fondo, con quello di Russo a fare da richiamo.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che anche Russo è stato trascinato a dire il suo NO, al momento ancora formalmente relativo al progetto “attuale” (vedi delibera Consiglio comunale di Savona). Eppure, per la manifestazione dell’11 novembre scorso, è stato indicato addirittura come “guida” della protesta.

Lo ha fatto con la stessa manifestazione, dove è CAUTAMENTE comparso sotto l’unica bandiera presente del PD, e attorniato dal quadrato dei suoi fedeli.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che, in coerenza con le sue posizioni passate, ha ribadito che “attende il responso della VIA”, esattamente come Toti: la VIA come supremo oracolo cui appellarsi per delegare scelte difficili.

 

Roberto ARBOSCELLO

Anche il consigliere regionale ci ha pensato qualche mese prima di prendere posizione, ben dopo che lo avevano fatto altri della sua parte politica, ad esempio i consiglieri Gianni Pastorino e Ferruccio Sansa. Ad agosto aveva dichiarato: “Sono contrario ai no ideologici, ma non possono neanche esistere i sì senza condizioni”. (Leggasi compensazioni). Quando però ha capito che il NO era la strada vincente per dare ossigeno a se stesso e al Partito, si è scatenato in più di una iniziativa:

Ha reso noto il problema dell’ampliamento dell’Area Marina Protetta.

MA NOI NON DIMENTICHIAMO che l’Amministrazione di Bergeggi, di cui Arboscello ha fatto parte dal 2009 come consigliere e dal 2014 come sindaco, non ha mai sollevato una qualsiasi questione di incompatibilità dell’AMP con la piattaforma Maersk.

Lo stesso dicasi per il deposito GNL previsto in area portuale (Comune di Bergeggi): silenzio assordante come Consigliere regionale, mentre Rebagliati, suo successore a sindaco ora approdato al gruppo dei contrari, si era all’inizio dichiarata aperta al dialogo, per trovare “un giusto punto di equilibrio”. (Leggasi compensazioni).

Ha organizzato una conferenza stampa in cui ha affermato che le ragioni dello spostamento della Golar Tundra sono solo politiche: non vorremmo dover leggere questa affermazione come un “lasciamola a Piombino”, in contrasto con quanto affermato da Natale, segretario regionale PD, sulla non-emergenza del gas.

Ha avviato una raccolta firme online: la scelta era già stata intrapresa fin dai primi giorni da altri soggetti; sarebbe interessante sapere se Arboscello aveva firmato quelle raccolte.

 

CONCLUSIONE

Manteniamo uno sguardo preoccupato sul futuro del progetto

soprattutto per l’esperienza maturata sulla piattaforma portuale

 

Non sottovalutiamo la differenza tra le due situazioni: a contrastare la piattaforma c’eravamo solo noi vadesi (o meglio “parte” dei vadesi) perché tutti gli altri erano dall’altra parte: il Governo centrale, la Regione Liguria (anche se di diverso colore rispetto all’attuale), il Comune di Vado e quelli vicini, i sindacati, le categorie economiche, la stampa: una cordata che, per consentire la realizzazione del progetto, ha fatto scempio di legalità, democrazia, rispetto della propria parola e della propria firma.

Oggi invece l’alleanza di chi si oppone è molto ampia; e soprattutto in prima fila ci sono i Comuni, anello forte della catena.

È perciò doveroso conservare una dose di ottimismo, ma la solita esperienza ci avverte che qualcuno degli odierni contestatori sarà pronto a dire di sì, spacciando per vittoria l’ottenimento di qualche modifica progettuale: ci sono indizi sufficienti per presumere che tra loro ci sarà il PD.

PERCHÉ NOI NON DIMENTICHIAMO:

chi ha stracciato la volontà dei vadesi espressa con la consultazione popolare del 2008

chi ha appoggiato per nove anni la dissennata politica industrialista di Giuliano e della sua Giunta, gestita nella più assoluta riservatezza

chi – pavido complice – non ha aperto bocca di fronte all’appoggio dato da Giuliano a Toti nel 2020.

 

Quindi braccia aperte a chiunque

sposi la causa dell’opposizione al rigassificatore

consapevoli però che qualcuno scenderà ad una prossima fermata

tentando di farci ingoiare la nuova pillola.

 

 

Novembre 2023